Inviato da: Mauro il September 20, 2002 at 05:30:10:
In risposta a: Il vino italico di Tutankhamen
Inviato da Mauro il September 19, 2002 at 06:05:19:
Subito dopo il messaggio sui vigneti di
Tutankhamen, anticipo i vostri dubbi sulla
presenza o meno in Italia di reperti legati al
mondo egiziano.
La presenza egiziana in Italia e' comprovata
dall'esistenza di centinaia di reperti
archeologici che vengono classificati
ufficialmente come "importazione dovuta al
commercio" (secondo gli esperti e' tutto
materiale che viene portato dai Greci e dato alle
popolazioni locali in cambio di metalli e altre
merci).
Anche se i reperti egiziani sono ufficialmente
molto piu' vecchi, la maggior parte dei corredi
funerari associati a questi reperti viene datata
ovviamente all'inizio del periodo etrusco,
intorno al VII secolo avanti Cristo
(l'alternativa e' di retrodatare la presenza
etrusca in Italia usando le date pelasgiche come
si diceva in altri messaggi del forum).
Tralascio i reperti come le statue di Iside e
tanti altri oggetti concentrandomi su alcune
datazioni ufficiali (dal libro "Principi
etruschi", 88-317-7603-7):
- a pagina 138 (Verrucchio vicino Rimini), decine
di scarabei egiziani tra cui uno identificato con
esattezza che risale all'epoca dei Ramses, XII
secolo circa avanti Cristo
- a pagina 140 (isola di Ischia), decine di
reperti egiziani tra cui uno scarabeo con
iscrizione dell'XI secolo avanti Cristo
- a pagina 126, in una sola tomba di Pitecusa
sono stati trovati 52 scarabei egiziani, 4
scaraboidi, una rosetta, 7 statuine di divinita'
e altri oggetti (uno scaraboide e uno scarabeo
portano il prenome "Nebmaatra" del faraone
AMENOFI III che viene prima di Akenaton e dei
Ramses)
Cito testualmente la frase presente nel libro a
pagina 126 per evidenziare come gli alfabeti
slittati, quelli girati e via dicendo siano un
argomento da tenere sempre presente (tra le tante
cose, in epoca romana, tutte le citta' avevano un
nome segreto e solo la divinita' chiamata
Angerona conosceva il nome nascosto di Roma):
"La maggior parte degli scarabei provenienti
dalle tombe pitecusane e' costituita da originali
egiziani e non da imitazioni, definite come
imitazioni levantine. Con grande frequenza
ricorre nella legenda l'invocazione ad
AMUN, "COLUI IL CUI NOME E' NASCOSTO", e il
trigramma che compone questa divinita' tebana e'
espresso con le piu' variate forme
crittografiche".
Saluti,
Mauro
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