Abramo in valle Bormida

Reincarnazioni "alfabetiche" di Pitagora (lo scudo di Menelao)


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Inviato da: Mauro il September 26, 2002 at 04:23:41:

Pitagora credeva nella reincarnazione e sosteneva
(vedi brano completo in fondo a questo messaggio)
di essere stato prima ETALIDE, poi EUFORBO (un
eroe troiano), poi ERMOTIMO (nelle vesti del
quale aveva riconosciuto lo scudo di Menelao) e
infine PIRRO.

Reincarnazioni "alfabetiche"? Le premesse ci sono
tutte e sono episodi come questo che possono
indicarci cose significative su queste mutazioni
alfabetiche italico-mediterranee (d'altronde
immaginatevi per esempio la confusione con il
commercio dei vasi con immagini di eroi e
divinita': le iscrizioni viaggiavano per tutta
l'Europa e ognuno se le leggeva con il proprio
alfabeto).

Osservate come la sequenza semitica BTGYH
(foneticamente PITAGO-ra) corrisponda all'etrusco
ATELI (foneticamente ETALI-de) e possiamo capirci
su cosa potesse intendere Pitagora parlando delle
sue "reincarnazioni":

ATELI (Etrusco)
BTGYH (sequenza semitica)

Oppure osservate ETALI-DE e PITAGO-RA. L'ultima
consonante e' il segno D etrusco che viene letto
ufficialmente R. Il racconto di Pitagora puo'
essere prezioso perche' ci indica una sequenza
(prima Etalide, poi Euforbo eccetera).

E' altrettanto interessante che avvenga, quando
Pitagora e' Ermotimo, il riconoscimento dello
scudo di Menelao (avra' a che fare con lo scudo
del guerriero di Vetulonia e con lo scudo di
Davide?).

Senza lo scritto originale provo a mettere giu'
una tabella di cambiamenti, ma chiaramente e'
difficile che sia cosi' semplice (tanto piu' che
sto usando il termine italiano, PITAGORA, e non
per esempio il PYTHAGORA latino):

YITALODA, Etalide
YIUBFORB, Euforbo
YRUM^tOM, Ermetimo
PIUREOVR, Pirro
PITAGORA, Pitagora

Focalizzandoci sul fatto che riconosce lo scudo
di Menelao solo quando lui stesso e' Ermetimo,
l'unica possibilita' sembrerebbe quella che le A
siano M, pero' c'e' anche il fatto che ci sono
due E (nell'esempio triplico le lettere
protagoniste per evidenziarle):

ER-MMM-ETI-MMM-O e PIT-AAA-GOR-AAA

oppure

OMIT-EEE-MR-EEE e PIT-AAA-GOR-AAA

Nel primo caso il sinonimo di Menelao (in
epoca "pitagorica") inizia con "A", nel secondo
potrebbe essere sia P che G (che sono identiche
tra loro nel caso della P etrusca e della G
cirillica).

Il fatto poi che sia il famoso Pitagora ad aver
posto tale questione... ci avra' sicuramente dato
gli indizi sufficienti per trovare la soluzione
dell'enigma (dunque... i due cateti, l'ipotenusa
e abbiamo un triangolo quasi uguale alla Sicilia,
ma chi e' Menelao?, e com'e' fatto il suo scudo?).

Riporto di seguito il brano completo di Diogene
Laerzio (VIII, 4) riguardante le reincarnazioni
di Pitagora:

"«Eraclide Pontico, tramanda ch'egli (Pitagora)
diceva questo di se', che una volta era stato
Etalide e considerato figlio di Ermes, e che
Ermes gli aveva permesso di domandargli qualunque
cosa volesse, tranne l'immortalita'. Egli aveva
allora domandato di poter serbare ricordo degli
avvenimenti durante il ciclo delle nascite e
delle morti. Così ricordava tutto durante la
vita, e anche dopo la morte serbava il ricordo.
In seguito era tornato in vita nel corpo di
Euforbo, ed era stato ferito da Menelao. Ed
Euforbo raccontava d'essere stato una volta
Etalide, e d'aver avuto quel dono da Ermes, e
diceva quali erano state le peregrinazioni della
sua anima, e in quante piante e in quanti animali
era venuta, e che cosa aveva sofferto nell'Ade, e
che cosa sopportavano le altre anime. Poi, dopo
la morte di Euforbo, l'anima era passata in
Ermotimo, il quale, volendo anche lui dar prova
della sua memoria, s'era accostato all'oracolo di
Branchidi ed era entrato nel tempio d'Apollo e
aveva mostrato lo scudo, ch'egli diceva dedicato
da Menelao al suo ritorno da Troia, gia' marcito
e con intatta soltanto la figura d'avorio. Morto
Ermotimo, era rinato come Pirro di Delo,
pescatore: e Pirro a sua volta ricordava ogni
cosa, d'essere stato un tempo Etalide, e poi
Euforbo, e poi Ermotimo, e poi Pirro. Morto
Pirro, era rinato come Pitagora, e ricordava
tutta la storia ora ricordata"

Saluti,
Mauro
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