Abramo in valle Bormida

saturnia tellus


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Inviato da: Massimo il September 26, 2002 at 12:33:52:

In risposta a: saturnia tellus
Inviato da Massimo il September 25, 2002 at 22:29:49:

Se l’omonimia sia solo casuale. Delle 19
iscrizioni sul territorio italiano votate a
Saturno 11 sono state rinvenute in Trentino, di
esse 6 in Anaunia anticamente Anagnia, poi Naunia
o Anaunia in latino, valle abitata dai Naunes o
Anauni o Anaunes. Per gli indigeni fu Anagnia, e
di seguito Anagn, Nagn, Nan, l’attuale Non. “La
Valle di Non ha avuto attraverso i secoli una
serie di nomi che in parte sono coesistiti a
lungo l’uno accanto all’altro. In latino essa
viene chiamata Anaunium, Anaunia, Anagnia,
Anannia o Anania, Annonia o Anonia, Vallis
Anagnina, Vallis Anagniae o Agnaniae, Vallis
Annaniae o Ananiae, Vallis Annonis, e i suoi
abitanti Ananuni, Anaunici, Anagni, Anagnici,
Anaunienses e Aneuniates. In italiano è stata
denominata Anaunia, Val d’Anaunia, Val d’Annone,
o d’Anone, Naunia, e Val di Non o Valdinon,; nel
dialetto locale (e nel trentino) Valdanòn e
Valdenòn. Nel linguaggio tedesco Ainsberg,
Aunsberg e infine Nonsberg. Ognuna delle
denominazioni anzidette risalirebbe ad una di
queste due basi: al nome di popolo Anagni del 1°
dei due codici veronesi degli atti di S. Vigilio.
O al nome Anauni della Tavola Clesiana” (Enrico
Quaresima _ Origine dei nomi Anagnia e Valdinòn).
Sino al 1300 la contigua Val di Sole era
denominata Anaunia. Il toponimo vallis solis
lentamente si afferma prima commisto ad Anaunia
(vallis Ananie atque Solis) e poi autonomamente.
Solis potrebbe riferirsi al Dio Sulis nel Galles,
che era una divinità celtica? Questo riferimento
al Sole è stato per secoli accettato anche dai
notabili vedi il famoso cartografo Pietro Andrea
Mattioli alla metà del 1500 con la sua importante
carta “descrittione della valle de Non et val de
Sole, sulla quale sono raffigurate le due figure
allegoriche “Annania” e “Phebea”, la seconda
raffigurante appunto la Valle di Sole, cioè la
Valle di Febo Apollo.
Tra le cinque città della Ciociaria fondate dal
dio Saturno c’è Anagnia. Festo spiega che Ananés
in greco significa Re. Un altro scrittore
sostiene che il nome "Anagnia" derivi da quello
della tribù ernica Annia, che erercitava,
rispetto alle altre, un ruolo predominante da un
punto di vista culturale, religioso ed economico.
(Sulle origini degli Ernici. Della loro lingua si
conoscono soltanto due parole: 'buttuti'
e 'samentum'. I "buttuti" erano cantilene
femminili usate durante i riti religiosi, il
samentum era un brano di pelle di una vittima
sacrificale indossata dal sacerdote. Il poeta
Virgilio racconta che gli Ernici erano bravissimi
a lanciare frecce, che andavano in guerra con il
piede sinistro nudo e il destro coperto da un
calzare chiamato "pero" e che erano tiratori
infallibili, miravano e colpivano con precisione
i bersagli, lanciando le frecce con il piede
destro avanti e il sinistro dietro. Alcuni
storici sostengono che provenissero dalle lontane
terre dell'Asia minore, altri invece, ritengono
che appartenessero alla grande famiglia delle
popolazioni Osco-Sabelliche, fra le quali c'erano
i Sabini, i Marsi ed altri popoli italici, tanto
che lo stesso Festo afferma che il nome "Ernici"
derivi dalla parola Herne che i Marsi usavano per
indicare i sassi. Fra le poche notizie che gli
antichi ci tramandarono attorno al popolo ernico
vi è quella dataci da Ovidio secondo la quale
presso di loro il mese di marzo sarebbe stato il
sesto, quindi per gli ernici l'anno cominciava
nel mese di ottobre, come per gli Spartani e per
i Fenici.)





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