Inviato da: Mauro il October 09, 2002 at 05:02:38:
Avevo ricevuto un messaggio sul telefonino ("sei
su... io che era ieri") ma pensando che fosse la
pubblicita' di un qualcosa a pagamento l'ho
cancellato... (cosi' non so neanche chi me lo
abbia mandato).
Mi e' tornato subito in mente leggendo l'inizio
del brano 64 del Papiro di Torino:
- "io che sono ieri"
Il brano 64 viene considerato uno dei testi piu'
antichi del mondo egiziano, risalente alla prima
dinastia.
Lo sto leggendo e sono pronto a diventare, come
dice Carlo, un "ultras autoctonista". Non posso
trascrivere tutto il brano, evidenzio dunque una
frase inequivocabile (che si riallaccia alle
figure dell'Europa come viso di Horo oppure di
animale):
- "La coscia sacrificale e' legata al collo e le
natiche sulla sommita' dell'Amenti. O voi,
Grandi, che siete senza il LAGO!"
Non so se avete colto l'importanza della frase
precedente... questi luoghi grandiosi (un fiume
maestoso come il Nilo) NON HANNO UN LAGO (bisogna
risalire al centro dell'Africa per trovarne uno,
oppure si parla chiaramente dei laghi europei).
L'Amenti merita poi una citazione particolare
perche' e' la "terra nascosta" e i suoi
riferimenti sono parecchio occidentali. Non so
adesso se i testi del Nuovo Regno o i soliti
Greci ribaltino le cose portando l'Amenti in
Oriente (c'era Giuseppe che l'aveva citata
come "orientale"), ma con la parola AMENTI si
indica proprio la "Dea dell'Occidente" e dunque
la "sommita' dell'Amenti" inizia a essere
localizzabile nella catena alpina. Lo stesso
HERMON biblico-alpino (da cui la Germania) e'
chiaramente "hR", "montagna", seguito da "MON"
che si lega naturalmente alla divinita' AMON
(AMEN) egiziana, con il significato di "essere
nascosto".
La presenza di numerosi laghi nei testi del
papiro mostra chiaramente l'unica possibilita'
per nascondere le verita' geografiche egiziane...
dire che sono luoghi immaginari
dell'oltretomba... nonostante le cose siano
tutt'altro che "religione", vedi per esempio
questo pezzo del brano 108 che a me sembra
una "guida geografica" senza alcuna ombra di
dubbio (e a prima vista parlando di orizzonte
orientale viene immediato a pensare alla Baku del
mar Caspio sebbene siano BEGO, Bego e Beigua,
proprio le montagne sacre liguri con le
iscrizioni preistoriche):
"Riguardo alla montagna di Bekau sulla quale il
Cielo si sostiene, essa si presenta all'orizzonte
orientale del Cielo, 370 cubiti in lunghezza e
140 in larghezza. Sebek, signore di Bekau e'
all'oriente di questa montagna..."
Tornando al brano 64 questa di seguito e' invece
l'ITALIA come REMO ORIENTALE dell'Europa vista
come una barca:
- "Io sono il remo orientale"
- oppure questo esplicito "E' salvo chi tra gli
Occidentali e' come me, nella forma della dea
Akeret o del dio Aker"
eccetera eccetera, che da parte mia leggendo
questo brano noto chiaramente le cose di cui
stiamo parlando nel forum. Tutto questo,
risalendo alla prima dinastia egiziana, mette in
chiaro come i collegamenti tra Europa e
Medioriente siano molto piu' antichi e risalgano
alle epoche predinastiche.
La strana faccenda delle dinastie sumere consiste
in alcune tavolette che vengono interpretate in
funzione storica (nonostante l'errore clamoroso
di cui ho scritto nel forum). L'unica
possibilita' era quella di metterle prima di
tutte le altre dinastie creando cosi' un periodo
di tempo secolare in cui compaiono entita' di
un'epoca sucessiva e togliendo spazio a ogni
cultura confinante. Mi spiego meglio: senza
queste "dinastie sumere" la cosa piu' naturale
sarebbe quella di considerare l'Antico Regno
egiziano collegato alla Nippur mediorientale
(testa di Osiride, con il suo corpo che e'
l'Europa), e invece viene precluso qualsiasi
accostamento perche' esistono ufficialmente ben
venti dinastie sumere che sono pressoche'
fantasmi ma a cui vengono associate tantissime
altre tavolette che si riferiscono ai nomi
contenuti in queste tavole (spostando cosi'
alcune cose indietro nel tempo di parecchi secoli
e datazioni errate a catena).
Tutto questo non significa "autoctonismo" ed e'
slegato da come si siano spostate le popolazioni
nei secoli precedenti e successivi. Indica la
cosa piu' naturale del mondo, che tra di loro si
conoscevano e avevano creato dei sistemi di
riferimento per capirsi gli uni con gli altri
(una cosa assolutamente necessaria per navigare e
commerciare, perche' e vero che alcuni lasciavano
le merci sulla costa e le scambiavano con
i "selvaggi" del posto, ma e' anche naturale che
ci siano stati anche scambi culturali e una
comune visione geografica). Nel caso di Osiride,
vedendo l'intero territorio come un corpo umano,
ogni regione veniva identificata con precisione.
Per capire invece gli spostamenti delle
popolazioni bisogna cercare i particolari. Il
fatto che la zona dei polmoni (le zone slave)
prima fosse un uomo e poi sia diventato con il
Nuovo Regno una scimmia indica chiaramente che
qualcosa e' cambiato (l'arrivo di una
popolazione "scimmiesca").
La cosa piu' importante:
- OSIRIDE compare gia' nella prima dinastia
egiziana e dunque significa che stiamo parlando
di un'epoca che precede ufficialmente qualsiasi
periodo dinastico mondiale (quando iniziano a
nascere le scritture egiziane e sumere siamo gia'
in un'epoca successiva in cui ogni regione ha
gia' le stesse identiche "mitologie geografiche"
di tutte le altre regioni europee-africane-
asiatiche).
Avevo scritto nel forum di aver notato come le
lapidi neolitiche europee sembrano contenere un
linguaggio "numerico" (ogni numero una lettera).
Questo e' cio' che viene ufficialmente pensato,
come riporta Jan Jelinek ne "La grande
enciclopedia illustrata dell'uomo preistorico"
(Edizioni Accademia, seicento pagine quasi tutte
illustrate che mostrano un'impressionante quadro
di ricchezza archeologica europea; non solo
oggetti ma anche simbolismo particolareggiato e
diffuso):
"Serie di solchi a tratti sono stati spiegati
sovente come scrittura numerica o segni di
calendario, un'opinione che dovrebbe essere
soltanto rafforzata dallo studio esatto di
innumerevoli reperti. Cio' nonostante non si puo'
negare che in molti casi questo punto di vista
sembra essere sostenuto".
Saluti,
Mauro
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