Abramo in valle Bormida

Re: SARGON


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Inviato da: Massimo il November 11, 2002 at 16:11:44:

In risposta a: Ravana-Samaria e Karna-Sargon-Mose'
Inviato da Mauro il November 10, 2002 at 06:14:51:

Lugalzaggesi fu re di Umma, città rivale di
Lagaš. La conquistò per prima, come poi Ur, Larsa
e Nippur, fino alla presa di Uruk.
Lugalzaggesi afferma di regnare dal “mare
inferiore” al “mare superiore”. Lugalzaggesi
sarà, per Sargon (Šarru-kin), il principale
nemico da sconfiggere. Sargon riuscirà a
prevalere. I documenti storici, cioè le
iscrizioni su stele o su statua, relativi a
Sargon ci sono pervenuti in copie. Gli originali
erano esposti nell’Ekur, il tempio del dio Enlil
a Nippur. In esse Sargon appare come “re di
Kiš”, titolo che egli porta antecedentemente a
quello di “re di Akkad”. Probabilmente unificò il
suo dominio prima nella città di Kiš e poi, per
qualche ragione, fondò o scelse come nuova
capitale Akkad. Il porto fluviale della nuova
capitale riceverà navi provenienti da regioni
Dilmun, Magan, Melukhkha. Verso nord invece
Sargon arriverà personalmente fino a Tuttul, una
città posta sull’Eufrate a mezza strada tra Mari
e Kiš, e qui, grazie al dio Dagan, secondo le
sue iscrizioni, potrà accedere alle risorse
fornitegli da Mari, Yarmuta ed Ebla. Inoltre
riceverà l’assoggettamento del “paese alto”
fino alla “foresta di cedri” e alle “montagne
di argento”.
Nella “cronaca Weider” (di cui esistono versioni
neoassire e neobabilonesi) Ur-Zababa(figura non
attestata storicamente da altre fonti), ordina a
Sargon, che qui compare improvvisamente come suo
servitore (perchè questo ordine altrimenti?),
di “alterare” le offerte per il culto
nell’Esagila. E’ questo un atto blasfemo se
considerato dal punto di vista del babilonese
che nell’Esagila vede rappresentato il proprio
dio Marduk. Sargon però non ubbidisce all’ordine
e ne viene ricompensato da Marduk con la
sovranità su tutto il mondo (i “Quattro Bordi”
o “Quattro Quarti” della terra). Quindi Sargon
entra nella storia con un atto di rispetto
per la divinità dominante: l’uomo si oppone
al re ubbidendo ad una più elevata autorità,
quella del dio, autorità dalla quale, sarà
bene ricordarlo, discende anche quella dello
stesso Ur-Zababa. In seguito però il
comportamento di Sargon non sarà più giudicato
così favorevolmente dalla divinità e quindi non
sarà più benedetto dal cielo. Infatti egli
verrà accusato di aver innalzato di fronte ad
Akkad una nuova città, copia di Babilonia e
per questo Marduk gli rivolterà contro i suoi
sudditi e lo condannerà all’insonnia. In questo
modo Sargon verrà escluso da ogni contatto con il
mondo divino. Nei testi è tramite i sogni che
Ištar, parla si rivolge al re. In questo modo
sarebbe stato negato a Sargon quello che forse
era un suo privilegio: poter “parlare” con il dio
o almeno poter fungere, in sogno, da ricettore
della sua volontà.


Quello che precede è un adattamento del lungo
testo in http://www.helsinki.fi/science/saa/n59
Seguono per intero delle citazioni.


<di elencare chi, fra i re più antichi, si
dimostrò rispettoso verso il tempio di Marduk a
Babilonia e chi invece lo trascurò, assegnando
ai primi i favori del dio e negandoli ai
secondi. Sargon si pone inizialmente fra i
primi, ma solo per un certo periodo della sua
carriera di sovrano perché nessuno può opporsi
al dio, neanche il re. Probabilmente l’azione che
trascina Sargon fuori dalle grazie della
divinità consiste anche nell’aver usato (r. 50)
un tipo particolare di terra, quella di una fossa
o di un cantiere riservato ad un’altra divinità e
di aver voluto, con la sua opera, sminuire
l’importanza religiosa di Babilonia stessa.
Naturalmente il Sargon storico mai ebbe a che
fare con Babilonia, dato che questa città
assunse importanza solo alcuni secoli dopo la sua
morte e non sembra neppure attestata in epoca
akkadica. La Cronaca, chiaramente inneggiante
alla gloria di Babilonia e del suo dio Marduk,
secondo un modello tipico del periodo neo-assiro,
ha il secondo fine di condannare chi reca danno
alla città, forse in seguito all’enorme
emozione creata dalla distruzione della stessa da
parte del re assiro Sennacherib.>>


Cronaca degli Antichi Re (tavoloa A)
(Parte del materiale qui presentato (ad esempio
il finale del pezzo su Sargon) deriva dalla
Cronaca Weider e dai presagi babilonesi. Questa
teoria è confortata dal fatto che tutte le
informazioni che troviamo su Sargon (e su Naram-
Sin) in questa Cronaca risultano essere presenti
anche nelle collezioni di presagi che riguardano
questo re.)

1 Šarru-kin re di Akkad durante il regno
di Ištar ascese al
potere ed
2 eguale e superiore non ebbe. Il suo
splendore sopra i paesi
3 egli diffuse. Il mare fino al levarsi di Šamaš
(est)attraversò.
4 Nell’anno undicesimo il paese del coricarsi
di Šamaš (ovest)
fino alla sua fine (nella sua completezza)
conquistò.
5 (Al)suo ordine sotto uno (un unico comando)
ricondusse (riunì).
Le sue statue fino al coricarsi di Šamaš
eresse.
6 Il loro bottino attraverso Amati fece passare.
7 I figli del suo Palazzo (gli ufficiali) ogni
5 doppie ore fece
stare.
8 Le tribù dei paesi allo stesso modo comandò.
9 Verso Kazalla si diresse (marciò) e
Kazalla in tell e in
deserto ridusse (la distrusse);
10 nel suo interno (anche) il rifugio
(nido) dell’ uccello
scomparì.
11 In seguito, nella sua vecchiaia, tutte le
terre si ribellarono
contro di lui e
12 in Akkad lo circondarono. Ma Šarru-kin verso
l’ esercito uscì
fuori e portò alla sconfitta loro (li
sconfisse)62.
13 Li sconfisse, il loro vasto esercito
sopraffece.
14 Poi Subartu nella sua massa (totalità)
insorse e lo richiamò
verso l’esercito ma
15 Šarru-kin tese una imboscata e procurò la loro
sconfitta.
16 Li sconfisse, il loro vasto esercito
sopraffece.
17 I loro possedimenti fece entrare in Akkad.
18 La terra della fossa di Babilonia scavò e
19 vicino ad Akkad un uguale di Babilonia fece
(costruì).
20 Per l’azione proibita che commise, il grande
signore Marduk si
corrucciò e
21 il suo (di Šarru-kin) popolo con la carestia
cancellò.
22 Dal levarsi di Šamaš fino al coricarsi di Šamaš
23 essi si ribellarono contro di lui e
(Marduk) impose a lui di
non dormire.


il “regno di Ištar”, espressione caratteristica
in un presagio ma non in una cronaca e con la
quale si vuole lodare soprattutto la dea
protettrice di Sargon e non tanto individuare un
suo favorevole comportamento verso il re
di Akkad. Si cita poi l’espandersi dell’impero di
Sargon, evidenziando il fatto che questo re
arrivò a deporre le proprie statue o meglio le
stele) fino ai confini del mondo conosciuto(r.
3-4 “dal sorgere al calare del sole”,il dio
Šamaš) e fece sostare i suoi ufficiali in
lunghi intervalli di spazio (le “doppie ore”
intendono esprimere forse uno spazio percorribile
in questo lasso di tempo). Si ricordano poi le
sue imprese contro la città di Kazalla e si
utilizza una espressione tipica r.9 “ridurre in
tell”, cioè in una montagna di detriti) per
indicarne la distruzione. Infine, dopo la
sconfitta prima di una coalizione delle terre
sottomesse e poi di Subartu (rr. 11-15), cioè la
zona della Mesopotamia del nord, Sargon commette
uno sbaglio, lo stesso imputatogli nella Cronaca
Weider: la costruzione di una copia di Babilonia
davanti ad Akkad utilizzando la terra
della “fossa” di questa città (r. 18). E’
ancora più evidente qui che non nella Cronaca
Weider(a causa della rottura del testo) che la
colpa di Sargon è anche e soprattutto quella di
aver usato la terra scavata dalla fossa di
Babilonia, probabilmente dalle fondamenta sacre
della città o forse proveniente, come ho detto
sopra, dal temenos di Marduk stesso. L’intenzione
dello scriba è sempre quella espressa nel
precedente commento alla Cronaca Weider ma
potremmo chiederci adesso se questa “fossa” di
Babilonia non voglia in realtà indicare le
macerie derivate dalla distruzione della città:
ovviamente la distruzione sarebbe quella già
ricordata di Sennacherib mentre qui ci si
limiterebbe a questo riferimento non troppo
preciso. La punizione di Marduk è ancora
l’insonnia.>

scopo di questa composizione non si capisce
perchè iniziare con Sargon, se non forse per
il semplice desiderio di unire insieme una
serie di avvenimenti riferiti a diversi re
antichi (a scopo moralistico),partendo da un
personaggio molto famoso. In gergo televisivo si
direbbe che l’autore ha compiuto
una “partenza alta” cioè di effetto, importante,
per attirare subito l’attenzione del lettore
(o dell’ascoltatore). Non siamo comunque di
fronte ad un opera fondata storicamente, dato
che non vi sono tracce, nei documenti storici
riferiti a Sargon, di spedizioni contro Kazalla
o di guerre contro Subartu, mentre per Babilonia
vale quanto detto in precedenza per la Cronaca
Weider. Più propriamente, come dice lo stesso
Grayson64, si tratta, in questo caso, di una
pseudo-cronaca, di un testo cioè che prendeva a
scusante il modello cronachistico per raccontare
di avvenimenti particolari, in genere ambientati
nel passato, con l’evidente intenzione di
appoggiare la causa di Babilonia.>




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