Abramo in valle Bormida

Re: Liber et alma Ceres


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Inviato da: carlo il June 28, 2003 at 09:14:30:

In risposta a: Liber et alma Ceres
Inviato da CARLO il June 28, 2003 at 06:05:11:

: Liber et alma Ceres
: E’ stato utile riflettere su Liber et alma
Ceres,
: le divinità cui Virgilio dedica le Georgiche.
: Credo che comparirà l’articolo tra 8 giorni, in
: pagina generale.
: E’ un raffronto con l’espressione sumera ME
KILIB
: BA, una denominazione dello zodiaco in sumero.
: LIB è il Cielo, e LIB ER è il cammino del
Cielo.
: In omologia con IT ER, cammino del Sole, LIB ER
è
: il cammino totale del Cielo.
: SYL BA LA, il Sole va oltre il suo cammino
: visibile: va oltre il tramonto, dove diventa ER
: RA, nome di NE RU GAL quando si accoppia con E
: RESH KI GAL.

: Bisogna riflettere ancora.
: Caeres è la città dove i giovani romani
: andavano ‘all’università’ dagli Etruschi. Ce
l’ha
: detto la mostra sugli Etruschi di Venezia.
: L’etrusca Uni è la tutrice della Città.
: Ricordiamo agli universitari che vanno
: all’università da 700 anni, senza conoscere in
: significato del nome della propria scuola, che
il
: nome viene da là: Uni u er sitas.
: Caeres < KA ER ES, nascita (ES) del cammino
(ER)
: dell’anima (KA). Alma Ceres trova in KA ERES la
: spiegazione dell’anima.
: KI E RES è l’altro cammino da percorrere. Il
Sole
: (RA, e RE) sorge (RESH) staccandosi dalla luna
: (SH), nel cui dominio aveva dimorato, e
alzandosi
: dalla casa (E) della terra (KI). E RESH KI
(GAL),
: letta circolarmente, dà KI E RESH.

: La traduzione di KILIB per ‘circolo’ mostra un
: limite. La lingua ci dice che si tratta di un
: doppio circolo, un biciclo, come si vedrebbe da
: una lettura circolare: BI-KI-L, bicil, bicicl…
: Sarebbe il circolo doppio del Cielo e della
: Terra. Doppio perché ciò che sta in Cielo (LIB)
: si riflette su quanto appare in terra (KI): gli
: AP KAL LU sono gli dèi-animali-mese che si
: rincorrono nell’ERIM, l’eccidio, in cui
ciascuno
: nasce facendo morire il precedente.
: LIB ER, il cammino del Cielo, attraverso il
: libellus delle Georgiche, ci trasferisce un
: significato di libro < liber ben più luminoso
: della ‘pellicola tra la corteccia e il legno
: dell’albero’, di cui parlano gli etimi
: indoeuropei.
: Demetra che acconsente ai sei mesi agli Inferi
di
: Core-Persefone ci corrobora nell’idea di Ceres
: Ludwig WITTGENSTEIN, Tractatus logico-
philosophicus e Quaderni 1914-1916, 1998 Einaudi,
Torino.
Su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.
==================================================
=======
Può essere che la lingua sia stretta da questa
logica?
Lo scorrere del tempo secernerebbe l’effimero dal
DUR AN KI, dal perdurare dell’antico ordine.

Ho fatto questa riflessione raffrontando il ME
KILIB BA con il nome della bicicletta.
Il raffronto KILIB-biciclo, totalità circolare-
biciclo, mi ha fatto vedere la doppiezza del
KILIB, da tutti tradotta semplicemente con
circolo. Si tratta di circolo del Cielo e della
Terra, che è un doppio circolo, quello del Cielo
e quello della Terra.
E’ una bella differenza. Dovevo saperlo, dal
momento che l’archetipo antico è il DA DUE UNO,
ma non l’avevo specificamente realizzato.

L’analisi etimologica è stata finora finalizzata
alla semplice derivazione (da che parola deriva
questa parola?).
La scoperta dell’etimo di etimo (E TI MU, casa
della vita del nome) ha mostrato il significato
della radice nominale nella casa sumera (casa
madre del latino).
Il filo sumero-latino-italiano ha mostrato
diverse cose.
1. Il doppio passaggio invita alla ricerca sia
dell’E TI MU, che dell’E TE TI MU, etetimo,
ovvero ‘etimo sacro’.
2. La sequenza linguistica a tre generazioni
linguistiche fa emergere il DA DUE UNO, la
spiegazione del termine nipote combinabile con i
termini mamma e nonno (babbo nonna).
3. Si profilano fenomeni di ‘caratteri
recessivi’, anche se solo l’analisi storica
puntuale sarà conclusiva.

Torniamo al KILIB-biciclo.
Nel 1790-1796 si ebbe la prima bicicletta col
nome di ‘celerifero’.
Nel 1818 si aggiunse il manubrio e fu la draisina.
Nel 1855 fu il biciclo, con la ruota anteriore
più grande.
[Nel 1870 Sargent adottò le ruote uguali.
Nel 1884 Starley aggiunse il telaio per tener
assieme i pezzi.
Nel 1888 Dunlop mise le camere d’aria alle gomme.]

Naturalmente si deriva il nome biciclo dal gr. bi-
kyklos. Nessuno pensa al KILIB sumero, che,
oltretutto, viene tradotto con ‘circolo’.
Bisognerebbe leggere rovesciato e circolare: BI-
KIK-LI.
Toh, ma guarda, la LCSS, lettura circolare della
scrittura sumera, torna fuori.
La lingua ha taciuto sul celerifero, sul
velocipede e sulla draisina e ha fatto durare
biciclo, bike che richiamano il KILIB iniziale.



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