Inviato da: Cartesio il July 17, 2003 at 16:40:01:
In risposta a: Specchietto etrusco in Aramaico (Cermenate)
Inviato da Mauro il July 17, 2003 at 15:48:21:
Premessa: questa conversazione mi piace. Spero tu
la prenda per il verso giusto: meglio un
interlocutore miscredente che ti costringe a
spiegarti che raffiche di soliloqui senza
confronto.
1) Sant’Agostino. Mica era un linguista? O dici
che era ispirato? Soprassediamo: se fai sul serio
ti serve un pulpito, non un forum (= discussione).
2) La traduzione che suggerisce Facchetti deriva
da quello che conosciamo (e non è poco, checchè
se ne dica) sulla lingua etrusca, e da una
analisi comparativa su oggetti culturali
consimili.
3) La tua lettura è fatta estrapolando dalla
scrittura continua alcune consonanti, a cui dài
sempre e comunque, non si sa con quale
giustificazione, il valore di
prefissi “aramaici”: M = da (provenienza); K =
come (=paragone); SH = che (prom.relativo) e
interpreti ad libitum (= a orecchio, usando una
manciata di lingue) i torsoli rimanenti. Ma ti
rendi conto dell’inverosimiglianza di tutto ciò?
Sembra una pagina della lingua di Tolkien.
Pensaci: sono affermazioni “falsificabili” (Carlo
ha citato più volte questo concetto
epistemologico)? Assolutamente no. C'è dentro non
una, ma una tale serie di ipotesi fantasiose e
indimostrabili che tu dai per scontate, che è
come se quella lettura me l'avesse proposta
sant’Agostino. Non posso ribattere niente. Ci
vuole fede.
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