Abramo in valle Bormida

L'alfabeto e i reperti storici


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Inviato da: Mauro il September 02, 2002 at 20:22:56:

In risposta a: origine etruschi
Inviato da giorgio il September 02, 2002 at 14:24:17:

La questione dell'alfabeto e' quella determinante
per capirci ed eventualmente conciliare le nostre
differenti ipotesi.

Nel momento che i Tirreni possono essere i
Pelasgi e i Pelasgi portano la scrittura in
Italia, questo appunto significa che tutte le
datazioni alfabetiche sono sbagliate. Rendetevi
conto che tutte le date dei reperti etruschi e
italici dal settimo secolo in poi sono state
determinate perche' qualcuno ha deciso che
ufficialmente l'alfabeto e' stato portato dai
Greci a Cuma in quella data e da li' si e'
diffuso in Italia tramite gli Etruschi che
l'hanno portato in valle padana e da li' al mondo
celtico europeo.

Ma se i Tirreni sono i Pelasgi anche la loro
scrittura e' quella pelasgica portata in Italia
nel XIV secolo avanti Cristo. Viene ipotizzato
che fosse "sillabica" ma comunque fosse la
testimonianza esistente e' quella dei segni
etruschi-camuni-retici. Se non vogliamo buttare
nel cestino tutta la tradizione dei Pelasgi
dobbiamo accettare che le prime scritte etrusche
risalgono almeno al XIV secolo. Questo e' il
primo passaggio sufficiente per ribaltare le
datazioni italiane.

Entra a questo punto nella cronologia la civilta'
terramaricola. Per quanto venga continuamente
dimenticata e' lei che scompare cronologicamente
con l'arrivo dei Pelasgi e la questione riguarda
anche le famose "citta'". Ognuno di questi
villaggi lacustri o fluviali ha lo stesso
potenziale umano e culturale di una citta'
mediorientale e le datazioni risalgono alle
epoche iniziali sumere. Quante sono le citta' in
Medioriente con eguale potenziale? Sicuramente
tante, ma qui in valle padana ce ne sono decine e
decine (si dice centinaia ma mi tengo limitato)
di agglomerati urbani palafitticoli importanti.

Giu' al sud abbiamo invece, per esempio,
la "civilta' del Tavoliere" (risalente all'epoca
del primo periodo sumero e densamente abitata per
tutti quanti i secoli successivi) che ha una
concentrazione di villaggi tale da costituire una
metropoli moderna.

E arriviamo all'obiezione di Giorgio (tra
parentesi per le "quattro pietre" non mi riferivo
a Uruk ma a molti altri siti localizzati e datati
sull'interpretazione di quanto dicono le tavole
cuneiformi):

"Comunque parliamo di decine di citta'sumere
famose anche nell'antichita contro nessuna
europea conosciuta".

Perche' non sono conosciute? I reperti sono
appunto tantissimi ma non esistono i nomi di
queste regioni-citta'. La risposta e' quella che
gia' sapete... i nomi esistono ma vengono
localizzati in altri luoghi. Senza escludere che
questi altri luoghi abbiano in realta'
un'importanza molto maggiore di certi luoghi
biblici-europei e in questo modo siano stati
cancellati dalla memoria diventando ufficialmente
quelli biblici (durante il periodo persiano la
lingua aramaica che vedete nei miei messaggi
divenne la lingua ufficiale dell'impero e furono
mandanti insegnati di Aramaico in tutte le 127
satrapie portando ovunque le tradizioni aramaiche-
bibliche e adattandole ai nuovi territori
conquistati). A me sembra naturale:

- la Sumeria era europea (la parte occidentale-
Amurru dell'impero) e in Asia c'era qualcosa di
molto piu' importante (quelli che presumibilmente
hanno colonizzato l'Europa e si sono trovati di
fronte a dei selvaggi che gli hanno rovinato
l'impero globale); solo dopo abbiamo saputo che
quelli che c'erano prima dei Semitici in
Medioriente hanno a che fare con il termine
KINGU, la KIN-regione "cinese"

Pensate anche a questo:

- i Pelasgi venivano anche detti Ciclopi che
significa "occhi rotondi", il che significa che
altri li avevano sottili come la gente asiatica

Piuttosto che partire dall'antico (che non e'
cosi' chiaro come appare perche' molte cose non
sono concrete ma sono state ipotizzate), partiamo
dai fatti piu' recenti come quello della
scrittura pelasgica in Italia, degli Spartani che
sono ebrei eccetera per notare che c'e' qualcosa
di molto piu' antico qui in Italia. Il
termine "Sumeria" poteva essere come oggi per noi
l'America. Ci sono tante mappe geografiche e se
ne parla ovunque delle gesta di Bush-Ercole (che
notoriamente discende dai colonizzatori europei),
ma l'America non e' qui in Europa (anche in
Medioriente l'esoticita' dell'Europa-Sumeria e
delle sue montagne deve aver fatto notevole presa
nell'immaginario locale).

Vale sempre il discorso delle rotte commerciali
antichissime, delle colonie sparse lungo le
rotte, e nessun testo mediorientale che abbia un
nome geografico relativo all'Europa. I nomi ci
sono ma sono stati sovrapposti ai luoghi
sbagliati (c'e' anche da dire che potrebbero
essere gli stessi... non una sola URUK ma tante
URUK disseminate lungo gli estuari dei principali
fiumi). Altrimenti ci sono milioni di persone
dell'antichita' europea che nei testi
mediorientali risultano inesistenti nonostante
dal Medioriente navigassero fino al Baltico
toccando tutte quante le coste europee.

Non se se cogliete la differenza. Io non sto
dicendo che non esistono le citta' mediorientali
ma mostro che in Europa ne abbiamo altrettante e
connesse al Medioriente fin dall'antichita'. La
vostra posizione e' quella di negare l'esistenza
culturale di milioni di Europei dicendo che erano
selvaggi, nonostante le vie e gli scambi
commerciali esistessero fin dalle epoche piu'
remote, i reperti umani ne esistano molti di piu'
che nei luoghi mediorientali e la scrittura in
Italia era gia' presente gia' nel XIV secolo
avanti Cristo con i Pelasgi dell'etrusco Avle
Feluske.

Una citta' come ERIDU e' la radice RD biblica.
Una qualsiasi citta' sull'estuario del fiume
aveva senso che si chiamasse ERIDU, ma questo non
significa che esista solo una ERIDU. Il fatto
dell'Eridano ci porta a pensare che tutte le
regioni-citta' sugli estuari del RODANO o del Po-
Eridano potessero avere nome ERIDU (ritorna il
tema della civilta' di Este e dei terramaricoli
dell'Eridano europeo). Le informazioni su una
grande civilta' europea-mediorientale che parlava
una unica lingua e' sotto agli occhi di tutti
senza bisogno di lasciare allo stato selvaggio
l'Europa e dimenticarsi i nomi delle sue
antichissime localita' nonostante i reperti
esistano in abbondaza (vedi per esempio il
villaggio di 130 ettari di Passo di Corvo facente
parte della "metropoli" del Tavoliere, costituita
da piu' di cento villaggi simili, con il famoso
reperto della statuina corredata di
segni "farfallino", uguale all'ascia bipenne
etrusca e al segno cuneiforme indicante i fegati-
mappa).

Un altro esempio: in Sicilia hanno ritrovato
la "pietra di Palermo", uno dei piu' importanti
documenti storici egiziani riguardanti le prime
dinastie e ci sono anche centinaia di scarabei e
sigilli egiziani originali disseminati
principalmente nel sud dell'Italia. Tutto viene
ricondotto al commercio ma in presenza di ipotesi
concrete di regioni dominate o colonie imperiali,
di mappe geografiche che vengono
considerati "fegati", con gli Egiziani e il
Medioriente come capitali di un impero
mediterraneo-europeo eccetera, non possiamo dire
che i reperti non ci sono... ci sono, ma vengono
ignorati.

Saluti,
Mauro
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