Abramo in valle Bormida
Il quadrato del Sator
Considerate le molte possibili trasformazioni di una scritta ebraica a seconda delle sostituzioni alfabetiche utilizzate, l'enigmatica scritta del quadrato magico "SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS" puo' diventare una frase ebraica compiuta e significativa. Premesso che il quartao piu' antico riportante tale scritta e' stato ritrovato negli scavi di Pompei ed e' scritto da destra a sinistra (come le scritte in lingua ebraica), lascio ad altri le metafore sull'agricoltura, sulle ruote dell'aratro del contadino Arepo eccetera, e proseguo passo dopo passo nella decodifica della scritta:
- la presenza della divinità ebraica YhVh la si può cogliere nella croce centrale tenendo conto della particolare forma di tale nome avente le due lettere "h" uguali e avvalendoci del fatto che la massima divinità etrusca ha il nome TINI (Tinia, Tin) pressoché uguale al TENE presente nel quadrato magico (riguardo alla differenza delle vocali basti pensare alla citta' che chiamiamo Atene, con la "e", che in greco e' Athina, con la "i")
- secondo passaggio, la parola latina PATER presente in ordine sparso nel quadrato magico si basa sul PA che corrisponde nelle lingue neolatine al AB ebraico a cui viene aggiunto il TER presente nelle scritte italiche antiche associato a Giove, "Iovepater", come se Giove fosse il "PA", padre, seguito dall'aggettivo "TER"... sapendo dal primo passaggio che le due lettere TE corrispondono all'ebraico Yh possiamo definire tale "TER" uguale all'ebraico "YhL" che significa "luminoso, splendente"... e dunque Giove in quanto "pater" sarebbe "padre luminoso", il "padre celeste"
- terzo passaggio, mancano solo due lettere per riempire le caselle del quadrato... nell'immagine ho messo la K e la R con cui la frase ebraica ha un senso compiuto e tale scelta viene avvalorata anche da una serie di considerazioni diciamo "minori" che non sto ora a elencare dettagliatamente (sembra esserci legame con le lingue anglosassoni, quelle in cui PATER è "father", dove il prefisso ebraico K- che significa "come" ha lo stesso significato dell'inglese "as", il nostro "come", e ci sono anche altre considerazioni come le due lettere LK del MLK ebraico, il "re", che corrispondono al SR del romanico "kai-ser/caesar/cesare", eccetera)
Siamo quindi arrivati alla frase ebraica che si nasconde sotto l'enigmatica frase latina. Ecco la mia ipotetica traduzione (tra le tante traduzioni del verbo "RAh" presente nella terza persona singolare "YRAh" ho messo "rende visibile" anche se poteva essere più calzante qualche altro termine che al momento non mi sovviene):
- "Un cuore coraggioso illuminato dalla divinità rende visibile il cuore per la tua causa"
L'ipotesi di alcuni studiosi che unendo alcune delle lettere si forma la croce dei templari puo' essere ampliata pensando alle sopracitate lettere ebraiche che costituiscono la ettura ebraica del quadrato. Nell'immagine seguente vengono unite le lettere ebraiche che formano la croce classica dei templari, e faccio anche una seconda tracciatura in cui unisco anche le lettere E romane (le h ebraiche) formando una croce anch'essa dei templari (quella con le estremita' della croce a forma dei merli di un castello). Nel primo caso abbiamo sui quattro lati le quattro parole ebraiche BVR, nel secondo caso l'equivalente hBVR (la prima lettera h- è l'articolo ebraico):
- arrivando quindi all'architettura (c'è chi dice che la croce rispecchi forme architettoniche proprie dei templari), abbiamo sui quattro lati quattro BVR ebraici (burroni, precipizi) che nel secondo caso sono quattro hBVR ("i burroni", "i precipizi") mostrando quindi che il tempio si trovava in cima a una montagna...
- "Voi siete la luce del mondo. Una città posta sopra un monte non può rimanere nascosta" (Matteo, 5:14)