Prefazione |
Capo primoI – Le antichissime popolazioni storiche dell'Europa occidentale meridionale appartenevano etnograficamente alla famiglia iberica. Opinioni erronee sugli abitanti anteriori, secondo le ultime ricerche, e specialmente sui Finni.II – Quelle popolazioni non hanno a che fare colla razza ariana, neppure nelle indicazioni antiche. Estensioni delle genti iberiche. Vario significato geografico dell'Iberia nei diversi tempi. III – Dispareri sull'etnografia degli Iberi. Ignoranza relativa degli antichi Greci e Romani sull'Occidente. Scarsità di notizie sugli Iberi. Loro alfabeto e monumenti incisi superstiti. Difficoltà nella pronunzia dei nomi iberici presso i Romani. Studi dei moderni e caratteri della lingua basca, reliquia delle favelle iberiche. IV – Origine del nome, e significato etnografico e geografico antico della parola Iberi e Iberia. Estensione degli Iberi fuori della penisola spagnuola e regresso successivo nella medesima. Loro carattere secondo gli antichi scrittori. V – Insufficienza dei metodi antichi nelle ricerche etnografiche e sulla patria primitiva delle nazioni. Tendenze alla dottrina dell'autoctonia. Notizie sugli iberi presso i Greci e i Romani. Le origini asiatiche, e strade per cui poterono arrivare nell'Europa occidentale. Altipiano sottomarino nell'Atlantico, e congetture sulla grande isola di quel nome. VI – Le origini americane combinate colle tradizioni druidiche e colle scoperte presso i laghi superiori in America, nelle Canarie e nell'Africa settentrionale. VII – Teoria delle origini africane in relazione colle americane e colle atlantiche. Vicende successive delle genti ibero-liguri nei paesi occupati. Conclusione sulla loro nazionalità e sulla loro patria primitiva. VIII – Notizie particolari sulla lingua basca o eskuara, e progressi nella medesima. Esagerazioni sulla sua antichità ed eccellenza. Individualità di questo idioma fra le lingue conosciute. Teorie della origine asiatica, ariana, semitica e turanica. IX – Teoria delle affinità americane collegate colle tradizioni atlantiche. Pericolo di errori gravi nel congetturare la fratellanza dei popoli dalla analogia parziale delle loro lingue. X – Individualità del basco, malgrado l'introduzione di numerosi vocaboli stranieri. La lingua basca in pericolo nella Spagna e nella Francia, e perché. XI – Riazione salutare dei Baschi rispetto alla lingua e alla letteratura nazionale. Modificazioni nel tipo basco, ed elementi di conservazione nella Vascovia. Ultime osservazioni sul tipo del loro cranio. XII – Isolamento dei Baschi e conseguenze dannose del medesimo in ordine colla coltura intellettuale: indole e sentimento poetico dei Baschi nelle classi popolari. Carattere della loro letteratura. XIII – Stato interno dei Baschi e loro indole. I Fueros e l'emigrazione. Conseguenze della medesima sulla lingua e nazionalità basca. Consuetudini nazionali, eccetera. |
Capo secondoI – Gli abitatori preistorici dell'Italia appartenevano a diversi tipi, di cui più non rimane che la memoria tradizionale, con alcune reliquie e monumenti di poco conto: ma degli abitatori storici più antichi a noi noti si ricordano i Sicani e i Liguri, e degli ultimi esistono tuttavia i discendenti.II – Picciola importanza dei Sicani nel continente italico e breve prevalenza nell'isola, che fu più tardi chiamata Sicilia. III – Osservazione di fatto e preliminare sul paese occupato dai Liguri nei vari periodi della loro politica esistenza e relativo confronto. IV – Le prime notizie sui Liguri ebbero i Greci dai Fenici: nomi loro attribuiti. Stanza dei medesimi nella Spagna meridionale e sulle cste orientali. Indicazioni di Ecateo, Erodoto, Eschilo, Sofocle sui Ligi e sulla Ligustica; di Eratostene sulla penisola e sul mare di questo nome. V – Nel IV secolo a.C. sulle coste orientali della Spagna, della Gallia meridionale e dell'Italia occidentale fino alla Tirrenia non vi erano che Liguri e Iberi. I Celti non compaiono ancora sulla marina. Osservazioni di Polibio. Prevalenza successiva dei Celti e ritiro dei Liguri all'est del Varo, a eccezione di alcune loro tribù sulla marina, conservatesi autonome fino alla dominazione romana. VI – Autori moderni estendono i confini dei Liguri a tutta la Gallia occidentale fino al mare del Nord, altri ancora di più, fino all'Inghilterra e alle isole Sorlinghe; ma non se ne recano prove concludenti. VII – Limiti delle terre abitate dai Liguri in Italia diversi nei diversi scrittori: relazione cogli Etruschi prima e poi coi Celti. Osservazioni sugli abitanti delle sponde del Po, e mutazioni prodotte dalla venuta a vari intervalli di popolazioni celtiche. VIII – Opinione di Nicolucci, Celesia e di altri scrittori sulla estensione dei Liguri nella penisola non ammesse dall'autore. Diverse teorie sull'etnografia dei Liguri, provocate dai progressi della filologia e antropologia comparata. IX , X , XI , XII – Si esamina la teoria dell'origine celtica propugnata specialmente da Maury con conclusione recisamente negativa. XIII , XIV , XV – Si discute la teoria dell'origine ariana, difesa in modo speciale da D'Arbois de Jubainville, con conclusione egualmente negativa. XVI – La stessa conclusione si adotta per la teoria dell'origine turanica, sostenuta infra gli altri da Nicolucci. XVII , XVIII – Stato interno dei Liguri: indole e termine della loro lotta con Roma. Conclusioni della presente Memoria sull'etnografia, sulla patria e sull'individualità dei Liguri nell'età antica. Azione salutare esercitata dai loro discendenti Liguri-Subalpini, nel risorgimento politico dell'Italia attuale. |