Biblioteca

I 120 anni della linea ferroviaria Torino-Savona (1874-1994)

di Franco Rebagliati, Mario Siri e Franco Dell'Amico

Numero speciale de «Il Savonese 2000», settembre 1994, trimestrale del Dopolavoro Ferroviario di Savona, settore Cultura. Pubblicato con il contributo della provincia di Savona su delega della Regione Liguria, assessorato alla Cultura. Trecentoquarantacinque pagine ricche di informazioni dettagliate e tantissime fotografie d'epoca.

Qui di seguito ho eseguito alcune estrapolazioni di parti riguardanti la Val Bormida.


Pagina 75

Il 10 giugno 1861 il Ministro dei LL.PP. presenta al Parlamento un altro progetto di legge per autorizzare il Governo a concedere la costruzione e l'esercizio di una ferrovia da Savona a Torino per Carmagnola. I due rami del Parlamento approvano il progetto che viene convertito in Legge il 21 luglio 1861. Concorrono al finanziamento a fondo perduito le provincie di Torino, Cuneo e Genova per un importo di 615.000 lire, il Municipio di TOrino per 178.000 lire, quello di Savona per 225.000 lire e altri. Le somme non vengono erogate integralmente.

La tanto sospirata approvazione alla costruzione della linea, compreso il tratto Cairo-Acqui giunge allo scadere dell'anno: la lentezza con la quale il provvedimento è stato attuato provoca ulteriori danni. La Soc. Gombert, nonostante l'appoggio di Savona e Torino, è isolata e in difficioltà. Non riuscendo a reperire i capitali occorrenti rinuncia alla costruzione, rimettendoci la cauzione per decorrenza di termini.

All'inizio del 1862 la Società inglese Lammy-Murray, utilizzando la pratica istituita per Gobert e gli studi relativi, chiede la concessione della ferrovia e la diramazione per Acqui, affidando alla ditta Guastalla la costruzione.

Viene dichiarata decaduta la concessione Gombert, accordandola alla Società inglese, dietro il versamento di una cauzione di soli 2 milioni. A gombert viene addirittura requisito il deposito preventivo di 450.000 lire effettuato nel '58 nonostante i suoi reclami e quelli dell'ingener Benelli, compilatore del progetto definitivo, il pagamento del quale era garantito sul deposito.

La Società anonima con capitale inglese riesce a ottenere dal Ministro dei LL.PP. condizioni economiche più favorevoli: 10 milioni di sussidio per la linea e 25.000 lire di prodotto chilometrico lordo per la diramazione Cairo-Acqui.

Pagina 85

Allo scadere dell'anno 1873, il tronco San Giuseppe-Acqui è terminato, ma non viene consegnato e inaugurato per una controversia sorta tra il Governo e la Ditta. Si attende che sia terminato il tratto da Savona a Bra.

Nel gennaio 1874 si effettua una corsa di ricognizione sulla Savona-Acqui alla quale partecipa il Prefetto; la linea risulta agibile. Nel timore di una possibile requisizione la Ditta costruttrice fa circolare la voce che è pronta a far disarmare un tratto della ferrovia. Il Ministro del LL.PP. rispondendo in Parlamento alle interrogazioni, garantisce che in aprile la Savona-Acqui sarà aperta all'esercizio.

Pagina 91

Alle 9:45 del 27 settembre 1874 si effettua la corsa inaugurale da Savona ad Acqui. Prima fermata al ponte dell'Acquabona per ammirare le 5 arcate.

A Dego la prima sorpresa. Il Sindaco di Savona ha fatto salire sul treno la banda che inizia a suonare tra lo scoppio dei mortaretti. Nessuna fermata è prevista fino ad Acqui, il che fa sospettare che le stazioni non siano ancora ultimate completamente.

Giunto il treno ad Acqui, un servizio di omnibus è a disposizione dei 300 invitati per portarli al pranzo che avrà luogo alle Terme, oltre il Bormida. Brindisi e discorsi, applausi e un gaio viaggio di ritorno concludono la trionfale giornata.

Il corrispondente della «Gazzetta di Milano» dà un quadro meno idilliaco dell'avvenimento riferendo di incidenti e fischi all'indirizzo di Boselli. La «Gazzetta di Savona» smentisce.