Abramo in valle Bormida

Asinus aureus


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Inviato da: carlo il April 29, 2002 at 06:50:58:

Mago della parola è definito Apuleio da Concetto
Marchesi, nella sua Storia della letteratura
latina. La teonomasiologia è lo strumento
principe per capire questo mago.
Aureus avrebbe dovuto suggerire 'auris', orecchio
in latino: nella lettura delle Metamorfosi,
Asinus aureus avrebbe dovuto far preferire la
traduzione 'asino aureo', da 'auris', dal momento
che è la storia di Lucio, trasformato in asino,
che è capace di ascoltare
-auris- perchè sotto la metamorfosi rimane essere
umano, capace di sentire e capire ciò che dicono
gli umani, ma incapace di parlare, perchè asino.
ASINO D'ORO mette fuori strada; aureus è anche
una dizione di sacro, che non viene vista, da
questa traduzione: l'aura con cui veniva
circondata di luce la testa dei santi segnala che
la parola aveva conservato questo significato,
dagli Accadi, cui l'aura di En Lil era il sacro
per eccellenza.
La teonomasiologia avrebbe aiutato a collegare
l'asino col sole: Sin è sole, in babilonese e
Asir è il dio cui Lucio viene iniziato. Lucio
viene da Lugh, sole in sumero, detto anche NIS.
In assiro NIS AN è il primo mese dell'anno,
coincidente con l'equinozio di primavera: è il
mese del sole, e APrile è il mese del sole (AP
RIIR). Poichè AN è pronuncia nasalizzata di A, A
SIN è modo per evocare il sole. Priapus, il dio
fallo, aveva l'asino come animale emblematico,
sia per la sua fama di sessualità sia perchè
Priapus, come Dio-NIS-o, al sole si riferisce
(Apollon è, in greco, successivo, come
riferimento prioritario al sole).
APuleio ha scritto dappertutto di essere mago, a
cominciare dal nome 'iniziatico' con cui è
conosciuto: AP UL, la pronuncia etrusca di AP LU.
Inoltre, come dice Gian Biagio Conte, nella sua
Letteratura latina, il romanzo vede nell'XI
libro, ad Iside, l'attributo madaurensis,
dedicato a Lucio "con evidente sovrapposizione
dell'io-scrivente sull'io narrante", a
significare che Apuleio s'identificava col
personaggio della storia raccontata. La
consacrazione ad Osiride ci fu storicamente:
questa la conclusione. E' possibile che il
riferimento a Tiphone-Seth, che ha l'asino come
simbolo sia corretto. E' certo che col suo
lavoro "De deo socrate" e nel "De Mundo" Apuleio
ci ha lasciato il più importante trattato di
demonologia arrivatoci dall'antichità.


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