Inviato da: Mauro il July 29, 2002 at 04:49:16:
In risposta a: a Mauro
Inviato da carlo il July 28, 2002 at 16:34:03:
Per tradurre HEPAT come "porta" e' sufficiente
usare il termine biblico:
PTH significa "porta" (nella Bibbia viene
tradotto 126 volte come "door", 10
come "entering", 8 come "entry", 7 come "gate",
7 "in", 3 "entrance", 1 "openings" e 1 "place")
La H e' la H biblica (non la "h"), quella dove il
figlio di Noe' HAM diventa in Italiano CAM (per
esempio PTH come PITECU-sa)
Nel rilievo di Yazilikaya come mappa geografica,
Hepat occupa la zona del Bosforo ed e'
una "porta" tra Europa e Asia (e anche tra
Mediterraneo e mar Nero).
Mi piace il termine sumero che significa "porta",
IG (nel dizionario ho trovato IG non GI), perche'
con l'alfabeto di venti caratteri la lettera G-2
e' perfetta per indicare DUE luoghi-ambienti
collegati da una porta.
In questo senso molti luoghi o situazioni
diventano automaticamente sinonimi di "porta". La
stessa PORTA italiana, leggendola B-RD
significa "dentro la radice", "dentro il fiume
ERIDU", o meglio ancora:
Ph-RD, "bocca della radice", "bocca di ERIDU" (il
DELTA DEL FIUME, con il PO che e' la Ph-bocca per
eccellenza)
Questa stessa "bocca" (KA sumero) posizionata sul
delta del Po e' anche una "porta" ("gate") come
leggo nel dizionario:
Sumero: "abul" (KA.GAL), "city gate"
Non ho capito chi usasse questo ABUL ma possiamo
notare il KA-bocca sumero e questo ABUL che con
il prefisso semitico B- significa B-ABUL,
BABELE, "dentro ABUL". Usando l'akkadico ILU-
citta':
Akkadico: BAB-ILU, porta della citta'
Semitico: B-ABILU, "dentro ABUL-Abele"
Sumero: abul (KA.GAL), porta della citta'
(bocca.grande)
La "porta" principale, "bocca" o "confine" che
sia, e' anche quella che si crea tra due
popolazioni e con il passare dei secoli i
confini, le porte, si spostano.
Certo che il dizionario sumero sembra contenere
termini di tutte le epoche (vedo per esempio
simile a HEBAT il termine U-BI-TA che viene
tradotto come "il passato").
Come IGIGI ho nella Bibbia AGG (Agag, "I will
overtop") il re degli Amalekiti che sembra
collegato al termine biblico GG, il "tetto", e in
quanto "tetto" (cima delle colline?) siamo
appunto a meta' strada tra gli uomini terrestri e
le divinita' del cielo (come gli IGIGI nella
tradizione sumera). GG viene tradotto
come "tetto" ma anche come "top of altar of
incense" (giusto per ricordarci che ogni
rappresentazione religiosa generalmente e'
l'immagine di un qualcosa di piu' grosso).
Per la lettera F vedo piu' facile che provenga
dalla P (e' il classico Punici-Fenici). In questo
modo HEPAT si legge HEFAT, un qualcosa
di "fatale" ma anche vicino al nostro "fegato"
(per avere il fegato "completo", FGT, sarebbe la
H a tramutarsi in G e questo spiega perfettamente
il biblico hR-montagna e il sumero HAR-fegato che
diventano poi GR, il GIR-percorso, e anche KUR-
montagna visto che nel dizionario sumero
moltissimi segni con la G hanno l'equivalente con
la K). Oltretutto abbiamo l'equivalente egiziano
KEBAT che mostra come HEBAT sia anche GHEBAT
(plurale semitico femminile di GEB-terra ma anche
plurale di Eba-Eva, praticamente le "donne").
Babilonia-Populonia-Fuflun
Hebat-Hepat-Hefat
C'e' anche l'inglese FAT, "grasso", che in questo
modo si lega bene a Hebat. La "battaglia" ha le
stesse consonanti di BYT-AL ("Bethel", "casa di
Dio"). E terrei dunque presente il BAT di Hebat
anche come BYT biblico che significa "casa" (e
anche il segno "farfallino" indicante i fegati-
mappa viene letto da qualcuno come BAT). Per
dire "la casa" nella Bibbia si scrive "h-BYT".
Mi chiedo infine, come mai (Punici-Fenici, Purat-
Eufrate, eccetera) le P si dicano semiticamente
F. Il collegamento sembra essere nella sequenza
Babilonia-Populonia-Fuflun dove il carattere P
etrusco di Populonia e' il segno "1" che non a
caso e' il numero UNO: la prima lettera
dell'alfabeto semitico di venti caratteri (la B
di Babilonia) e la prima lettera dell'alfabeto
Fudark (la F di Fuflun).
Saluti,
Mauro
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