De' Liguri Statellati, di Vincenzo Malacarne (1787)

Lezione I

Nella quale seguendo le conguietture dell’Ab. Torre si cerca donde i Liguri Statellati abbiano tratta origine

Quanto più si giudica insigne per antichità una nazione, tanto più oscura ne resta l’origine, ed c tanto più facile, che chi la vuole investigare getti inutilmente le sue ricerche; perciocché essendo appunto queste le cose più rimote, che occorrono nella storia, anzi i principii, ed i fondamenti della medesima, quasi tutte stanno riposte in que’ primi tempi oscuri per non so quale bizzaria nominate tempi eroici, ne’ quali (prescindendo anche dall’antichità distruggitrice de’ più solidi monumenti, non che degli altri veicoli della fama più deboli, e frali, che non vorremmo negare a quelle età) per mancanza di scienza, di cura, e di scrittori diligenti, quelle si smarrirono affatto, o vennero frammischiate Con favolosi racconti.

Da tale sventura siccome niuna delle città antiche andò esente, del che nel paese nostro abbiamo frequenti sotto l’occhio gli esempi in Torino, in Asti, in Alba, e del pari che altrove in Aqui; così a più forte ragione avviene de’ popoli, che le fondarono, passandovi solo questa differenza tra quelli, che sono più celebri nella storia o per istrepitose imprese a termine condotte, o per bontà di governo, o per invenzione d’arti utili, o per cultura di scienze, e quelli, che non possono vantare nissuna di tali prerogative, che i premi per folle vanità si esaltarono oltre al vero, ed o per ignoranza, o per impostura ci hanno tramandato intorno al principii loro favole, e le invenzioni; i secondi sempre indifferenti nella bassa, ed oscura condizione loro mantenendosi, non hanno pensato, e pensandovi non hanno saputo dar a chieder nulla né di vero, né di falso intorno all’origine loro.

In questa seconda classe debbono appunto collocarsi i Liguri Statellati, che vengono pure negli scritti di vari autori detti ora Stazielli, ora Statiellesi, e Statigliesi , e Statelli; popoli senza dubbio molto antichi di quella parte d’Italia, ch’é circoscritta dal Tanaro, dall’orba, e da’ gioghi dell’Apennino, la faccia meridionale de’ quali risguarda la porzione del mare Mediterraneo detta dagli antichi Ligustica. Intorno all’origine di questi alcuni hanno creduto, che i Galli la prima volta, che superate l’Alpi discesero in Italia, e ne occuparono tutta quella parte, ch‘ebbe poscia il nome di Gallia Cisalpina a’ tempi di Tarquinio Prisco 1, lasciata una porzione dell’esercito in quelle pianure alle falde dell’Apennino, quasi in una piacevole Stazione, abbiano dato agl’individui componenti tale colonia il nome di Stazielli, Ma frivola (diceva il fu chiarissimo Ab. Franccsco Torre 2 Aquese, uomo, che a mille altre rare doti accoppiava quella d’un’erutizione profonda ed ampia, e d’una urbanità e candore incomparabili) e prova d’ogni fondamento è tale opinione; imperocchè primieramente non si trovano mai gli Statellati, o Stazielli annoverati fra i Liguri della Gallia Cisalpina, ma bensì semplicemente tra i Liguri, come può vedersi in Tito Livio 3 e, in L. Floro, ed in Plinio 4.: argomento, che i Galli non arrivarono fino a queste parti nell’impadronissi de’ vicini paesi, e che i popoli di quel tratto della Liguria, che è tra l’Orba ed il Tanaro, non entrarono nelle conquiste loro. Inoltre poiché fondasi tale opinione sulla semplice somiglianza della voce Latina Statio, dalla quale si pretende, che sia derivato il nome Statelli, o Stazielli; si vede facilmente l’insussistenza di tale conghiettura, soltanto riflettendo, che al tempo dell’accennata irruzione de’ Galli la lingua Latina, che non si dilatò se non se a poco a poco insieme con l’impero de’ Romani, era ancora bambina, ristretta fra i confini del Lazio, e non era in uso appresso a’ Galli, ne a’ Liguri, i quali non cominciarono a valersene eccetto trecento e più anni dopo.

Non merita quasi confutazione l’opinion di coloro, che hanno immaginato un console Romano per nome Statilio avere ristorato le mura della città d’Aqui, ed avere fabbricato quel ponte acquedotto che tuttavia si vede ancora in parte sulla Bormia in poca distanza da quella città, cui perciò dissero, ch’è rimasto il nome d’Aquae Statilienses; favola adottata, e rozzamente alterata da parecchi scrittori (I) anche Aquesi; perciocché in primo luogo, prescindendo dall’ errore, che cotestoro fecero intorno al nome ch’è Aquae Statellae, o Statiellae, e non già Statiliesi, ella è cosa certa che Aqui ha preso il nome dalle acque calde, che vi scaturiscono, come per simigliante motivo furono dette Aquae 5 le città d’Aix in Savoja, d’Aix nella Provenza 6 ed altre, sebbene possasi essere fatto Aqui da Ai vocabolo Celtico significante luogo abitato, popolazione, e simili che diede successivamente occasione di nominarsi Aich, e Aigh, come tuttora dice il popolo, e finalmente Aiqui, ed Aqui dal latino Aquae, o Aquis. Le Terme della città d’Aqui Plinio non le chiama con altro nome, se non Statiellas in Liguria 7. Oltre a ciò tale opinione pare che attribuisca il nome Statiliese, o Statiliense alla sola città, quando tutto il popolo abitante lo spazio compreso tra i fiumi Tanaro, ed Orba fu detto Staziello, Statello, e Statellate, in quella guisa medesimi, chee atri popoli. si chiamarono Taurini, altri Salassi, altri Bagienni, Libici, Euganei, Veneti ecc, o almeno sembra dare a crelere, che que’ popoli sieno stati detti Statellati, Statiliesi ecc, dalla città Statella, mentre all’opposto la città prese il nome da popoli, come già da’ Taurini prese Torino il nome, da’ Bagienni Bagienna 8, ora Bene, da’ Veneti Venezia. Non credasi pertanto, che dal nome di verun Console Romano sia derivato il loro a que’popoli, sebbene derivare avesse potuto alla città, perocché veggiamo dato il nome d’aquae Sextiae ad Aix nella Provenza da Sestio console, che pose colà una colonia 9; veggiamo Alba da Pompeo, che la riedificò nominata Pompea, ma non troviamo, che que’ popoli siano stati chiamati Sestii, o Pompei. Quello poi, che mostra più chiaramente l’insussistenza della suddetta opinione si è. che il nome degli Statigliesi, o Stateri o Statellati e assai più antico di quello, ch’essa lasci credere, non trovandosi alcuno Statilio console fino all’anno di Roma DCCXXIV, o secondo il computo d’altri DCCXXVII. essendo già imperatore Augusto 10; eppure assai prima s’era già fata menzione dei popoli Staziellesi in una epistola di Bruto a Cicerone data ex castris, finibus Statiellensium 11, nelle guerre di Bruto, e Cassio contro a Marcantonio.

Ma che diciamo noi a’ tempi di Bruto, e di Cassio? vedremo a suo luogo, che questi popoli nella seconda guerra Ligustica, la quale seguì intorno all’anno di Roma DLXXX., quantunque datisi sulla fede a’ Romani, furono quasi del tutto annichilati da Macro Popilio Lenate console, e a gran pena alcune migliaia de’ medesimi avanzate al macello che M. Popilio ne fece, ad onta dei decreti del Senato Romano in favor loro, furono poste in libertà, e costrette ad abitare altro paese al di qua del Po 12. Dunque assai prima del console Statilio e del sognato ristoramento delle mura e degli Aquedotti d’Aqui; anzi prima , che lo spazio compreso tra l’Orba ed il Tanaro venisse conquistato da’ Romani, i popoli, che lo abitavano detti Statellati, Statelli, e Stazielli, e Stagiellensi erano già conosciuti.

Potessim’ora con altrettanta facilità stabilire la nostra opinione, e dimostrarla fondata a soda , con quanta si sono confutate le altrui! Questa intorno alla quale s’era ingegnosamente affaticato il sig. Ab. Torre già mentovato con lode, consiste nel dimostrare, che il nome degli Statellati non già da’ Galli, ne da’ Romani procedette, ma da’ Greci, posto ch’è veramente composto dal verbo greco $$$, e dal nome $$$ 13, per significare stazione degli Elleni! così se si confronta il nome Statello con le parole greche Estato Hellas $$$ $$$ Statio Graecuorum, o $$$ $$$ steterunt Graeci, oppure $$$ $$$ Statio Graecuorum, in ogni modo vi appare una sensibile rassomiglianza, tal che potremmo conghietturare gli Statelli, Stazielli, o Statellati essere stati popoli d’origine greca venuti ad occupare la sede d’alcuni degli antichi Celti 14.

Né tal cosa riputerassi affatto inverosimile da chi alquanto versato nelle storie. antiche sa quanto la Grecia contribuito abbia anticamente alla popolazione dell’Italia. Non vuolsi egli, che que’ primi abitatori del Lazio, che per vanità d’essere riputati d’una sconosciuta antichità vollero chiamarsi Aborigini, sieno venuti dall’Arcadia 15; I Liguri stessi, quantunque non ne sia conosciuta l’origine 16, non furono eglino dalla foggia delle armature loro, e dagli scudi di rame, che adopravano altre volte nelle battaglie, riputati di nazione Greca 17? Nell’Italia passarono pure i Pelarsi dalla Tessaglia 18, ed altri Arcadi guidati da Enotro, dal quale prese l’Italia medesima il nome d’Enotria? così un’altra colonia d’Arcadi con Evandro più tardi ancora si portò ad abitare il luogo dove fu poscia edificata la città di Roma 19: così Ercole il Tebano, ed Ulisse ne’ viaggi loro hanno lasciato popoli greci in Italia.

Dopo la ruina di Troia pero furono più frequenti le colonie greche venute fra di noi, e vi fondarono popolazioni e città: per esempio Pisa in Toscana fu edificata dagli Elidesi 20; Luca dai Tenucani 21; Arpos nella Puglia da Diomede re degli Etoli; i Nolani, i Cumani, i Napolitani, i Falisci furono colonie dei Calcidesi: i Bruzi, i Sabini, i Sanniti vennero dalla Laconia; i Tarquini dalla Tessaglia, i Perugini dall’Acaia 22. Insomma i Greci avevano talmente ricompiuta con le colonie loro l’Italia, che tutto questo paese aveva acquistato il nome di Magna Grecia 23, nome che per le varie vicende de’ popoli si andò a poco a poco estinguendo infin a tanto che si ridusse a quella sola estrema parte d’Italia, che fu poscia de’ Bruzi, e de’ Lucani. Fra tanti Greci in Italia avremo noi difficoltà a credere, che abbiano potuto essere Greci ancora gli Statellati? Non ci ostineremo a riputargli d’una sola origine con il restante dei Liguri, ma d’origine separata e particolare. Verisimilmente qualche colonia Greca giunse dal litorale del mare Ligustico nelle campagne fra il Tanaro, e l’Orba; e avendo colà riposato dopo lunghi viaggi, e fatiche 24 (siccome le prime terre, che passato l’Apennino presentano un piano abitabile), se ne compiacque, ed ha colà fissata la sua permanenza con dar loro particolarmente il nome di stazione, o sia riposo de’ Greci, i quali successivamente ne presero a vicenda la denominazione.

A confermare il sentimento dell’Ab. Torre sembra aggiungersi, che ne’ tempi antichi in quello stesso luogo, cioé nel tratto di paese occupato da’ Liguri Statellati si trovava una città nominata Caristo, ed è quella, che nella seconda guerra Ligustica fu distrutta dal già mentovato console M Popilio Lenate 25; e siccome in Grecia si trovarono due altre Città con lo stesso nome, cioè Caristo nell’isola di Negroponte, e Catisto nella Laconia menzionate amendue dal Geografo Strabone 26, e da Plinio il Naturalista (III); così rendesi maggiormente credibile, che una colonia staccatasi dal Negroponte, o dalla Laconia sia quella, che passata in questo paese v’abbia fondato Caristo, dando alla città loro novella il nome del luogo più cospicuo dalle vicinanze del quale que’ Greci erano partiti. Anche il Tanaro, fiume che anticamente diceasi Tanagrum, e limita a mezzodì il territorio degli antichi Liguri Statellati, ha un nome d’origine Greca; e fu per avventura così nominato a cagione di qualche somiglianza, che vi passa con quel fiume della Beozia, che vi fece dire Tanagrici que’ popoli, e Tanagra quella città, che se crediamo a Filippo Beroaldi 27, è la medesima, che Omero avea nominata Traian. Egli è costume d’ogni tempo fra le colonie de’ popoli, che cangiano paese, il rinnovare ne’ luoghi dove arrivano i nomi delle città, de’ fiumi, delle provincie istesso lasciate; infatti in Italia furono due città col nome di Troia, così appellate da Antenore, e da Enea Troiani all’arrivo loro 28. Pisa in Toscana prese il nome da Pisa città dell’Elide nel Peloponneso d’onde vennero i suoi primi fondatori 29. Cartagine la nuova in Ispagna non fu ella così detta da’ Cartaginesi dell’Affrica, che la fondarono? E senza ricercare i tempi antichi, non veggiamo noi tal costume abbracciato. a’ nostri giorni dalle Nazioni d’Europa, che nell’America e nelle Indie hanno dato a molte città e provincie i nomi delle provincie, e delle città Europee?

All’esposte conghietture mi si permettere di aggiungere, che parecchie voci greche, come $$$ luogo proprio agli aguati, alla guardia ec., luogo forte, luogo presidiato; $$$ $$$ 30, soldati ai quali è stato assegnato un luogo fisso per farvi la sentinella, guardie, barricate, palizzati, e figuratamente qualunque cosa capace di opporsi alle prime incursioni de’nemici, che a tal fine venga in un sito determinato fissatasi tutto collina a farci ravvisare nel vocabolo Statellates, Statielli, Statiellenses una radice veramente greca, a disegnarci e la situazione, e le incombenze principali de’ Liguri, che portavano tal nome in risguardo agli altri Liguri abitatori di territori molto più montuosi, e meno esposti alle prime, e più impetuose scorrerie de’ nemici loro, e de’ popoli conquistatori.