Inviato da: Mauro il July 17, 2003 at 10:39:35:
In risposta a: Polisemia ?
Inviato da Cartesio il July 17, 2003 at 08:40:29:
Mercurio scrive:
: Intanto, sembra che per te tutte le antiche
: iscrizioni, qualunque sia la loro antichità o
: provenienza, geografica e culturale, si
occupino
: di questioni territoriali.
Una delle cose piu' importanti. Possiamo per
esempio pensare che tutte le questioni egiziane
siano regno dei morti senza alcun contatto con
la realta'?
: Dirò di più: forse secondo te non si occupano
: neppure di questo, perché "occuparsi di
qualcosa"
: vuol dire esprimere opinioni di senso compiuto
: usando un linguaggio naturale con le sue
sottese
: strutture grammaticali. Siccome non ti sei mai
: pronunciato sulle strutture grammaticali delle
: lingue antiche, come se il problema non ti
: interessasse, desumo che per te le antiche
: iscrizioni sono solo elenchi di toponimi.
Ehi... sono l'unico che sto usando la lingua
aramaica che veniva usata ufficialmente in tutto
l'impero persiano dall'Europa all'India, quella
che viene definita la piu' antica lingua del
mondo.
Tutte le questioni suffissi-prefissi che dici
riguardare le lingue antiche sono anche
condensate nella struttura delle scritte
cuneiformi. Basta leggerle in modi diversi e
otteniamo lingue diverse dalla stessa struttura
(ho passato mesi sul tema cuneiforme ma non eri
ancora nel forum).
: Elenchi bruti, come le pagine gialle.
: Già qui siamo nell'assurdo.
Tutt'altro. E' la realta' iniziale piu' ovvia.
Sulla mia lapide (il piu' tardi possibile) ci
mettero' magari Italia-Liguria-Savona. In molti
periodi (tra cui quelli piu' antichi, vedi
citazioni bibliche) devi pensare che la
questione piu' importante sono i CONFINI
TERRITORIALI.
Se fossimo in loro cosa vogliamo scriverci sulla
lapide dopo l'invasione di una popolazione
straniera? Io ci scriverei Piemonte-Liguria-
Lombardia-Veneto-eccetera. Le persone diventano
una cosa minima nella lunga durata. Al limite ci
ricordiamo la sequenza dei presidenti fino a
Ciampi ma la cosa da tramandare diventa quella
che l'Italia (una donna?) era divisa in tanti
pezzi e poi si e' messa insieme eccetera.
: Il mondo antico sarebbe dunque disseminato di
: nomi geografici e di figure pseudogeografiche.
La cosa piu' importante. Forse non ti rendi
conto come anche adesso sia cosi'. E anche nei
testi antichi che si capiscono e' un continuo
riferimento a luoghi geografici (che vengono
tutti localizzati in Medioriente). Assiri e
Ittiti hanno elenchi lunghissimi di queste cose.
: Però poi fai uso delle “traduzioni” che gli
: epigrafisti “accademici” hanno cavato da
quelle
: antiche scritture. Per esempio: riporti che
: quella tal stele si riferisce a quella tal dea
: (Meretseger). Ma come diavolo fai a dirlo, se
mi
: leggi a modo tuo quello che per il mondo
: accademico non è altro che il suo nome: potrai
: dirmi tuttalpiù che quel serpentone
rappresenta
: forse lo stivale italico e sopra c’è un elenco
di
: toponimi, tanto per cambiare...
: Gli antichi si occupavano mai di storia,
: economia, contabilità, scambi, agricoltura o
: altro? Non avevano mai niente da dirsi? Tutto
: molto surreale.
Scusa... e il contrario? Non parlavano mai di
geografia? Sulla lapide preferisco metterci il
luogo dove sono nato piuttosto che il bilancio
della mia azienda. Stai difendendo una posizione
ufficiale dove la geografia non esiste... e'
questo l'assurdo.
: Oppure no. Tu potresti dirmi che le antiche
: scritture sono polisemiche.
Tra le tante cose gli elenchi si possono usare
anche in altri contesti. In presenza di un fiume
io posso usare i nomi dei miei antenati per
indicare un fiume dopo l'altro.
: Chi le scriveva
: pensava a una cosa nella sua lingua, ma
chiunque
: altro le leggesse le interpretava a modo suo.
Esatto. Lo faceva magari perche' non ci capiva
nulla. Una figura geografica carina diventa
simbolo della bellezza, eccetera. I nomi propri
hanno la tendenza a diventare sostantivi di uso
comune. Se oggi dico una cosa tipo "Hitler"
tutti nel mondo mi capiscono (diventa il termine
ufficiale della nuova lingua globale) ma c'e'
qualcuno che interpreta anche il contrario
(cattivo per molti e buono per alcuni).
Praticamente moltissimi termini usati nella
nostra lingua hanno un'origine storica-
geografica.
Ho segnalato gia' un sacco di scritte etrusche
che cercano di fare scritte comprensibili da
tutti. Fare lo scriba diventa una questione
complicata. In un certo periodo se voglio dire R
devo fare una parola che sia composta dai segni
P-D-R (facci caso che e' il PATER indoeuropeo).
Sono obbligato a farlo se voglio far comparire
la fonetica R in tutte tre le lingue-alfabeti
che leggono queste scritte.
: Supponi che a comportarsi così fossero due
: commercianti appartenenti a culture diverse:
non
: ne venivano sicuramente a capo di niente, si
: ritenevano vicendevolmente pazzi e forse si
: sarebbero ammazzati imprecando in lingue
Devono per forza uscire dal caso babelico
unificando gli alfabeti ma portando ulteriore
scompiglio (quando hanno proposto con quello
ionico l'unificazione di quelli greci, c'e'
stata quasi una rivolta perche' nessuno voleva
rinunciare alle proprie scritte).
Saluti,
Mauro
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