Inviato da: Mauro il April 27, 2002 at 04:13:37:
Sono quasi senza parole...
Esistono in Italia centinaia-migliaia di reperti
archeologici cosiddetti "orientali", gran parte
egiziani ma anche cuneiformi babilonesi e assiri,
che vengono classificati tutti quanti
come "importazione dovuta al commercio" (si nega
qualsiasi presenza di orientalita' in Italia,
secondo gli esperti e' tutto materiale che viene
portato dai Greci e dato alle popolazioni locali
in cambio di metalli e altre merci).
Dal libro "Principi etruschi" (Marsilio editore,
88-317-7603-7):
- a pagina 138 (Verrucchio vicino Rimini), decine
di scarabei egiziani tra cui uno identificato con
esattezza che risale all'epoca dei Ramses, XII
secolo circa avanti Cristo
- a pagina 140 (isola di Ischia), decine di
reperti egiziani tra cui uno scarabeo con
iscrizione dell'XI secolo avanti Cristo
- a pagina 128 (Veio vicino Roma), rhyton
configurato a protome di leone, un tipo di
contenitore assiro del periodo di Sargon II (722-
705 avanti Cristo)
- a pagina 130 (Falerii vicino Viterbo), parte di
recipiente bronzeo con iscrizione cuneiforme, "di
Nabu-Iddin, figlio di Baniya, il QUIPU"
(il "quipu" non sanno cosa sia ma qui in Italia
non puo' che diventare il "CAPO")
Nella sola Pitecusa (nell'isola di Ischia) ci
sono 52 scarabei egiziani originali (non
imitazioni levantine), 4 scaraboidi, una rosetta,
7 statuine di divinita', e altri oggetti. A
pagina 126 uno scaraboide e uno scarabeo portano
il prenome del faraone AMENOFI III (Nebmaatra),
che viene prima di Akenaton e dei Ramses. Sulla
maggior parte degli scarabei compare
l'invocazione ad AMUN, "COLUI IL CUI NOME E'
NASCOSTO" e, riporto testualmente, "il trigramma
che compone questa divinita' tebana e' espresso
con le piu' variate forme crittografiche" (sono
specialisti delle manipolazioni alfabetiche).
eccetera eccetera eccetera
Saluti,
Mauro
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