I due lati del reperto archeologico chiamato "disco di Festo" coincidono geograficamente con i due lobi del fegato etrusco. Qui di seguito le corrispondenze tra il fegato etrusco e il disco di Festo (i collegamenti portano alla pagina del fegato etrusco in cui l'argomento viene trattato con maggiori dettagli:
L'iscrizione leponzia di Prestino e' una iscrizione importante che non e' presente su un piccolo oggetto ma si trova su una lastra di marmo di tre metri e settantacinque centimetri, ed e' quindi indubbiamente legata al territorio in cui e' stata trovata.
La premessa e' che non esiste una traduzione in quanto l'unica parola che viene tradotta e' la parola TETU alla fine della scritta che si pensa sia simile al "diede" o "pose" presente nelle epigrafi latine ("dedit"). Nelle ipotesi quello che venne dato sarebbe un "SITEs" (penultima parola) e tutto il resto sarebbero ipoteticamente i nomi del soggetto che diede e di colui che ricevette:
Come per altre iscrizioni qui presenti l'idea e' quella che siano iscrizioni geografiche con i segni dell'alfabeto usati per indicare fiumi, montagne e altre entita' geografiche. In particolare questa iscrizione leponzia, il cui alfabeto e' diverso da quello leponzio canonico di Lugano, i segni appaiono "rovesciati":
Nell'inizio dell'iscrizione, con la lettura ufficiale, ci sono quasi subito le tre lettere KOM che sembrano chiaramente riferirsi all'antica Comum (Como) in cui, nel quartiere chiamato Prestino, e' stata trovata l'iscrizione. Girando l'iscrizione, la lettera K trova il suo seguito nella Z formando un KOZ che ci porta direttamente alla citta' biblica di Gozan ("Kozan") in cui gli Assiri deportarono gli abitanti della Samaria:
Il nome "Pul" del re assiro sembra direttamente legato al segno "bastone" che puo' essere letto "P" oppure "L" per cui un "bastone" affiancato da un "bastone rovesciato" forma insieme alla congiunzione V il nome biblico PVL ("lettera P e lettera L") del regnante assiro, ma anche un singolo bastone puo' rappresentare il suo nome essendo il segno che viene letto "P e L" (l'ebraico PVL).
Come mostrato nella figura abbiamo quindi una "descrizione alfabetica" della geografia da Como alla provincia di Cuneo partendo dai monti comaschi di Gozan e passando nell'ordine da Babilonia, Damasco, Moab e Gerusalemme arriviamo, superando il Tanaro e poi lo Stura, davanti al Monviso che idealmente rappresenta il segno "montagna" presente alla fine dell'iscrizione:
Nella figura la corrispondenza tra le lettere dell'iscrizione di Busca e le caselle della geografia quadrettata piemontese
L'uso delle lettere etrusche P e L per indicare i fiumi ci fornisce l'etimologia della parola latina "fluo", il verbo fluire da cui viene il flumen (fiume), tenendo presente che la P in quanto "ph" (cosi' come i Punici sono Phoenici-Fenici) e' foneticamente una F che unita alla L forma tale parola "fluo":
Il simbolo all'interno del cerchio inferiore della mappa padovana venne usato nelle epoche successive come simbolo alchemico del realgar, un minerale rosso-arancione (solfuro di arsenico) chiamato anche sandaraca, sandracca, risigallo (disponibile in natura presso il monte Amiata e in Corsica):
La stele di Nora:
I nomi cambiano ma spesso la tendenza e' quella di tornare ai nomi piu' antichi. La localita' Uta (che corrisponde alla casella T della mappa) nell'epoca antica veniva detta Ity e Yra, poi divenne Villanova, Villanueva, Itta, Utta, Ura e infine Uta. Ci sono quindi molti cambiamenti ma la lettera T e' rimasta. Allo stesso modo si presume che i nomi di altri luoghi abbiano avuto le loro trasformazioni mantenendo pero' il legame anche a distanza di duemila e pi� anni con le lettere della mappa.
Ovviamente tutto questo non toglie che le parole della mappa costituiscano una frase di senso compiuto. Anzi, e' molto utile ricordare una frase intera sapendo che la medesima frase e' la descrizione geografica dell'intera regione.
Un caso di nome cambiato e' quello di Cagliari che come "KLR" ha le lettere mescolate rispetto al nome Karalis (KRL) con cui era conosciuta anticamente. Esistono quindi due significati diversi legati alle sequenze KLR e KRL che pero' possono essere slegati dal perche' siano proprio queste le lettere con cui sono stati formati tali due nomi (nella mappa, sopra Cagliari ci sono le due caselle KL). L'ultima riga della stele sono le lettere LPNY, che significano "davanti", cosi' come la zona della Sardegna che possiamo considerare la parte davanti e' proprio quella meridionale dove ha inizio la principale pianura sarda. Se poi consideriamo che senza il prefisso L- le tre lettere PNY significano "faccia" e' immediato pensare alla parola greca "kara" (che significa appunto testa, faccia) che si dice sia l'origine del nome Karalis (il nome antico di Cagliari), la principale localita' sarda posta sulla costa meridionale indicata da tali lettere PNY.
In questa stele, la lettera fenicia L viene usata, come nel cippo di Fiesole, per indicare i fiumi. Nella stele le lettere L sono disposte lungo la costa e indicano appunto le foci del fiume Tirso, del fiume Flumini Mannu, del fiume Flumendosa e del fiume Cedrino. Manca all'appello una lettera L con cui indicare la foce del fiume Coghinas ma esaminando bene la prima riga della stele abbiamo che le lettere "BTR ss" significano "dividere a meta' il numero sei" per cui la parola risultante e' il fenicio "sLs" (il numero tre) in cui e' presente tale lettera L indicante la foce del fiume Coghinas.