Abramo in valle Bormida

senso unico


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Inviato da: carlo il July 10, 2003 at 15:07:42:

Senso unico

Definisco ‘a senso unico’ una modalità di
pensiero sociale ripetitiva che non ha una sua
ragion d’essere: esiste perché qualcuno l’ha
percorsa così una volta e si conserva identica
per consuetudine.

Faccio un esempio. L’asino d’oro è il sottotitolo
Asinus aureus delle Metamorfosi di Apuleio. E’
una traduzione italiana errata. La corretta
doveva essere ‘L’asino aureo’ che ricorda, con
fatica (‘aurito’ lo farebbe meglio, ma
sovvertirebbe l’ordine aureo), l’epiteto ombra
auritus, orecchiuto, suggerito dall’autore.
L’errore fu fatto nel Medioevo, agli albori
dell’italiano. E’ un errore importante, perché
toglie al sottotitolo tutto il suo valore
allusivo. Perché è accaduto? Perché un asino ha
cominciato a sbagliare. Perché si ripete? Perché
esiste e nessuno si danna a far smettere l’errore.
L’asino d’oro simboleggia il pensiero ‘a senso
unico’: esiste perché esiste. La ripetizione
dell’errore mai corretto è l’unica ragione che fa
esistere il ‘senso unico’.
La consuetudine spiega il persistere del
pensiero ‘a senso unico’.

Apuleio era un sacerdote di Iside, dea
myrionymos, dai mille nomi. Era un pensatore
pagano gnostico.
Queste due affermazioni svelano il nome
sacerdotale AP LU ELYOS, che combina un nome
etrusco ed un nome greco di Osiride, ed il suo
essere credente pagano in una temperie cristiana.
La lettura AP UL svela, soprattutto, che
l’espressione sumera scritta AP LU va letta
ribaltando la seconda sillaba.
Infine svela la lingua base parlata dagli
Etruschi, RA SH NA: il sumero.


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