Abramo in valle Bormida

Italia, "fegato del mondo" (il barutu e Gaia nell'antichita')


Il fegato etrusco, il fegato babilonese e il fegato ittita, uguali nella forma e nei contenuti, mappa dell'Italia (the Babylonian liver, the Etruscan liver and the Hittite liver, the same shape and contents, the map of Italy)

L'arte di predire il futuro, la divinazione, veniva svolta osservando i fulmini nel cielo, il volo degli uccelli, il fumo di un incenso, ma tutto questo non ha niente a che vedere con il vero e proprio "barutu", quello babilonese antico. In una tavoletta scritta in caratteri cuneiformi datata 1780 avanti Cristo, troviamo un'affermazione dell'epoca che mette in chiaro la maggiore concretezza di questa scienza rispetto a una qualsiasi altra arte divinatoria (nel caso in questione un divinatore scrive di non accettare il responso suggeritogli da un'eclisse di Luna fino a che cio' non venga confermato dal "barutu").

Quella che ci e' stata tramandata come "ispezione di un animale sacrificato" da parte di un divinatore, la possiamo considerare come "ispezione" effettuata in una precisa regione geografica, una vera e propria missione giornalistica tesa a riportare le notizie piu' importanti riguardanti la geografia e gli avvenimenti delle regioni italiane ed europee.

Ma attenzione, ci riferiamo all'Italia o a un paese limitrofo quando parliamo del "fegato"; se ci spostiamo in altre regioni gli organi cambiano. L'antica concezione sumera di considerare il mondo un qualcosa di vivo, finanche nelle sue pietre, trova la sua massima espressione nel considerare l'intero pianeta un organismo corredato di organi le cui diverse parti sono in corrispondenza con le parti di ciascun essere vivente.

15.000 avanti Cristo, mappa dell'Italia, il fegato del quadrupede e' territorio padano-alpino (15,000 BC before Christ, map of Italy, the liver is Italian land)

Che l'Italia con le sue montagne alpine facesse parte del fegato di Gaia, il nostro pianeta, appare chiaro nel modello di quello che viene rappresentato come un fegato. Queste mappe geografiche (mostrate in questo sito) finora sono state considerate soltanto "fegati" e non quello che sono primariamente, mappe geografiche dell'organismo globale, il pianeta Terra. E in quanto tali con la forma precipua di ogni essere vivente: un fegato, un colon, un cuore, le ossa e via dicendo.

La scaletta canonica di un barutu ha attraversato tre fasi di consolidamento cosi' riassunte:

La sequenza canonica di un barutu ("Pan Takalti itinerary"), consolidatasi nel tempo, viene proposta da Koch-Westenholz divisa in nove capitoli:

Babylonian and Assyrian paths belong Italy and Europe (Pan Takalti itinerary)

Non sappiamo dire se agli esordi del barutu fosse esplicito che, anche parlando di parti di un corpo, ci si riferisse chiaramente alle regioni geografiche. Come noi dicendo i piedi dell'Italia parliamo di Calabria e Sicilia, o la stessa Italia che e' lo stivale d'Europa. E' ovvio che ci sono situazioni in cui abbiamo il divinatore (colui che e' in possesso di tutte queste conoscenze superiori tra cui la geografia del mondo), e abbiamo tanta altra gente che rimane esclusa da queste conoscenze. E con naturalezza umana non sarebbe una novita' se tali conoscenze non arrivassero alla maggioranza, o al potenziale nemico, per ragioni di opportunita'.

Comunque sia, con il termine della dinastia europeo-akkadica che governo' le terre babilonesi, le cose si fecero sicuramente piu' confuse. Non e' escluso che parte delle conoscenze si possano essere perse nel passaggio dei poteri, difatti nei testi neoassiri l'organo definito ISRU non compare piu' come a dirci che l'antica assegnazione di questo nome a un luogo geografico era stata dimenticata e questi annali storico-geografici stavano iniziando a diventare oggetti a cui tutti pensavano come semplici resoconti di divinazioni vere e proprie. O piu' semplicemente quella regione non rientrava piu' nelle ispezioni-spedizioni che venivano fatte.

Gli altri organi del corpo

Che il fegato fosse la parte piu' importante del percorso lo si capisce subito: sei capitoli su nove del barutu canonico lo riguardano. Il secondo capitolo e' dedicato al colon e precede l'entrata nella regione corrispondente al fegato. Il termine TIRANU ci offre, di primo acchitto, due possibilita' geografiche inequivocabili (che pero', in quanto due, l'equivoco lo creano... un approfondimento successivo occorre sicuramente):

C'e' sempre da tenere presente, comunque, che stiamo parlando dell'ispezione cosiddetta "canonica", il cui modello e' stato ricalcato sulle spedizioni maggiormente tramandate con l'aggiunta di parti di altre spedizioni (e in questo meccanismo sono rimaste escluse da questo modello quelle parti, appartenenti ad altre ispezioni ancora, che non hanno trovato una collocazione appropriata, canonica appunto.

Se...

Esistono dunque parecchie tavole d'argilla che sono i commentari relativi alle parti geografiche indicate nella mappa. Divisi per righe, ciascuna riga inizia con una serie di segni cuneiformi che indicano la regione o l'oggetto di cui si sta parlando e si prosegue indicando l'avvenimento da segnalare.

Il segno cuneiforme "be" viene tradotto attualmente con la parola italiana "se", e quindi una riga che inizi con "be na" (dove "na" e' il simbolo che nella mappa corrisponde alla regione Manzazu) significa "se Manzazu...". E' chiaro che il segno "be" viene cosi' tradotto pensando di trovarsi di fronte a una "divinazione", cosi' come nei testi delle tavolette relative alle vere e proprie divinazioni. Nel nostro caso, nei testi della scienza geografica chiamata "barutu", il segno "be" puo' assumere altri significati, e la frase diventerebbe quindi: "quando Manzazu..." (con riserva sul "quando" ma ho gia' visto che se non e' quello, ci sono un altro paio di parole che potrebbero sostituire grammaticalmente quel "se" che nel nostro caso impedisce di far chiarezza sui contenuti storici e geografici di queste tavolette).