Che l'Italia con le sue montagne alpine facesse parte del fegato di Gaia, il nostro pianeta, appare chiaro nel modello di quello che viene rappresentato come un fegato. Queste mappe geografiche (mostrate in questo sito) finora sono state considerate soltanto "fegati" e non quello che sono primariamente, mappe geografiche dell'organismo globale, il pianeta Terra. E in quanto tali con la forma precipua di ogni essere vivente: un fegato, un colon, un cuore, le ossa e via dicendo.
La scaletta canonica di un barutu ha attraversato tre fasi di consolidamento cosi' riassunte:
- una prima fase di tradizione orale
che ha preceduto i primi compendi vecchio-babilonesi
(quelli che ben conoscevano la natura globale dell'oggetto)
- una seconda fase nel secondo millennio
dove i commentari delle ispezioni raggiungono una forma canonica verso la fine del millennio
- una terza fase che e' letteratura mistica e speculativa fiorita intorno alle vecchie tavole degli archivi antichi (ed e' questa che inizia a portare confusione per come i fatti delle singole spedizioni vengano riassunti in nuove tabelle senza tenere piu' conto di quale fosse la serie originale d'appartenenza... il che significa riunire tutti gli episodi storici di un luogo mescolandoli pero' nel tempo, con la conseguente confusione immaginabile... seppure sia con molti di questi commentari che si riesca a ricostruire parte del passato, proprio perche' pur senza tempo i luoghi rimangono comunque presenti sempre nella stessa posizione)
La sequenza canonica di un barutu ("Pan Takalti itinerary"), consolidatasi nel tempo, viene proposta da Koch-Westenholz divisa in nove capitoli:
- Capitolo 1 - ISRU (?), KUNUKKU (vertebre),
KASKASU (breast-bone), SIKKAT SELI (costole)
- Capitolo 2 - TIRANU (colon)
- 3, 4, 5, 6, 7, 8 - Capitoli dedicati al "fegato"
- 9 - nel libro di KW non c'e' il nome originale, ma riporta che si tratta dei polmoni
Non sappiamo dire se agli esordi del barutu fosse esplicito che, anche parlando di parti di un corpo, ci si riferisse chiaramente alle regioni geografiche. Come noi dicendo i piedi dell'Italia parliamo di Calabria e Sicilia, o la stessa Italia che e' lo stivale d'Europa. E' ovvio che ci sono situazioni in cui abbiamo il divinatore (colui che e' in possesso di tutte queste conoscenze superiori tra cui la geografia del mondo), e abbiamo tanta altra gente che rimane esclusa da queste conoscenze. E con naturalezza umana non sarebbe una novita' se tali conoscenze non arrivassero alla maggioranza, o al potenziale nemico, per ragioni di opportunita'.
Comunque sia, con il termine della dinastia europeo-akkadica che governo' le terre babilonesi, le cose si fecero sicuramente piu' confuse. Non e' escluso che parte delle conoscenze si possano essere perse nel passaggio dei poteri, difatti nei testi neoassiri l'organo definito ISRU non compare piu' come a dirci che l'antica assegnazione di questo nome a un luogo geografico era stata dimenticata e questi annali storico-geografici stavano iniziando a diventare oggetti a cui tutti pensavano come semplici resoconti di divinazioni vere e proprie. O piu' semplicemente quella regione non rientrava piu' nelle ispezioni-spedizioni che venivano fatte.
Gli altri organi del corpo
Che il fegato fosse la parte piu' importante del percorso lo si capisce subito: sei capitoli su nove del barutu canonico lo riguardano. Il secondo capitolo e' dedicato al colon e precede l'entrata nella regione corrispondente al fegato. Il termine TIRANU ci offre, di primo acchitto, due possibilita' geografiche inequivocabili (che pero', in quanto due, l'equivoco lo creano... un approfondimento successivo occorre sicuramente):
- ci troviamo nella zona dei Tauri austriaci e il colon rappresenta le valli dei Balcani
- ci troviamo in una citta' costiera che puo' essere la Tiro di Manzazu (Tiro-NA, con NA che identifica nelle mappe la regione Manzazu) o anche l'antica Troia dei Greci e l'ispezione per arrivare in Italia passa comunque dai Balcani-colon (con passaggio dall'attuale Albania alla regione Puglia o ancora lungo le valli balcaniche che raggiungono il Friuli)
C'e' sempre da tenere presente, comunque, che stiamo parlando dell'ispezione cosiddetta "canonica", il cui modello e' stato ricalcato sulle spedizioni maggiormente tramandate con l'aggiunta di parti di altre spedizioni (e in questo meccanismo sono rimaste escluse da questo modello quelle parti, appartenenti ad altre ispezioni ancora, che non hanno trovato una collocazione appropriata, canonica appunto.
Se...
Esistono dunque parecchie tavole d'argilla che sono i commentari relativi alle parti geografiche indicate nella mappa. Divisi per righe, ciascuna riga inizia con una serie di segni cuneiformi che indicano la regione o l'oggetto di cui si sta parlando e si prosegue indicando l'avvenimento da segnalare.
Il segno cuneiforme "be" viene tradotto attualmente con la parola italiana "se", e quindi una riga che inizi con "be na" (dove "na" e' il simbolo che nella mappa corrisponde alla regione Manzazu) significa "se Manzazu...". E' chiaro che il segno "be" viene cosi' tradotto pensando di trovarsi di fronte a una "divinazione", cosi' come nei testi delle tavolette relative alle vere e proprie divinazioni. Nel nostro caso, nei testi della scienza geografica chiamata "barutu", il segno "be" puo' assumere altri significati, e la frase diventerebbe quindi: "quando Manzazu..." (con riserva sul "quando" ma ho gia' visto che se non e' quello, ci sono un altro paio di parole che potrebbero sostituire grammaticalmente quel "se" che nel nostro caso impedisce di far chiarezza sui contenuti storici e geografici di queste tavolette).