Abramo in valle Bormida

Il mondo in base dodici


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Inviato da: Mauro il June 06, 2003 at 19:31:01:

Mercurio, non la divinita' ma il tizio che
scrive qui nel forum, chiedeva parecchie cose
(vedi messaggio numero 94). Inizio con questa
domanda:

Mercurio scrive:
"E queste discendenze di dei potrebbero essere
trasposizioni di passaggi di potere terreni o di
epoche, con un panteon intemporale fisso a
dodici ... che da' il nome di volta in volta di
questo o quel dio a questa e a quella persona
eminente o nazione o razza, secondo la maggiore
influenza di uno o piu' astri?"

Nel momento che lo descriviamo il mondo esiste
con tutti i suoi particolari. Per descriverlo
adesso sto usando un sistema alfabetico di venti-
venticinque caratteri piu' le lettere minuscole
e quelle maiuscole, eccetera. Con un sistema
numerico e' possibile descrivere il mondo
intero, basta metterci d'accordo sui significati
dei singoli numeri.

E' una tradizione druidica celtica quella che
tutte le categorie hanno una loro numerazione
interna. Per capirci anche gli alberi sono stati
numerati e mi sembra che venti di loro
rappresentino la sequenza da usare (per
comunicare si possono cosi' usare le foglie di
ciascun albero al posto delle singole lettere).
E' possibile assegnare i valori in tanti modi
diversi, per le loro caratteristiche numeriche,
per come nascono durante l'anno (ricordo la FAVA
che viene considerata la numero uno e come FABA
tiene appunto la B iniziale dell'alfabeto con
B=1), eccetera.

Ovviamente il numero 12 e' una delle quantita'
piu' significative con cui si puo' misurare il
tempo e anche geometricamente e' piu' valido un
reticolato 3 per 4 piuttosto che il 2 per 5 del
sistema decimale. Piu' numeri si usano piu' si
e' precisi. Il 12 con cui viene diviso il
cerchio e' a sua volta diviso in 36 settori (le
decadi) ma un sistema in base 36 diventa
difficile da gestire. Il cielo "vivo" non e'
diviso in 12 realmente, lo vedo come una curva
uguale alla rosa camuna con ascendente-
discendente e i due punti in alto e in basso che
tendono all'esterno e i quattro punti intermedi
che puntano verso l'interno. Lo si puo' dividere
bene anche in 8 parti (come il segno AN sumero o
come la rosa dei venti con cui si indicano le
direzioni). Dividendolo in dodici abbiamo le
parti ascendenti e discendenti di queste quattro
sporgenze ma forse sarebbe meglio dividerlo in
16 parti o meglio ancora in 24 (3 volte 8, 2
volte 12). E ci sarebbe anche da pensare su
quale sia la numerazione migliore per descrivere
un qualcosa di tridimensionale, perche' mi
accorgo adesso che sto dando una visione
bidimensionale alla questione.

Comunque, nel momento che decidiamo di usare il
sistema in base 12 abbiamo questi dodici
elementi con cui rappresentare tutto il mondo
restante.

La figura umana come numero 13 che ho notato nei
megaliti di Millesimo

significherebbe:

M (uoMo) con la sequenza di venti caratteri e A=1

N (uNo) con la sequenza di venti caratteri ma A=0

12 + 1 con la sequenza di dodici caratteri,
oppure 1.1 (una dozzina e una unita')

Sto notando ora che non avevo ancora considerato
come si possa scrivere tale 13, "1.1", indicando
una dozzina piu' una unita'. Tradotto in lettere
sarebbe B.B che si associa bene ai BABA.

Faccio una prova con il numero 30 indicante il
sole sumero:

2 dozzine e 6 unita', GZ (A=0), BV (A=1), R^
(A=21), sP (A=22)

C'e' abbastanza per continuare nell'esperimento
visto che sono comparsi "sP" di Teshup ittita e
il "R^" come il RA egiziano. Provo con il 60
sumero di ANU, il 50 di ENLIL e il 40 di ENKI:

ANU, 5 dozzine, VA (A=0), h. (A=1), PT (A=21),
z. (A=22)

ENLIL, 4 dozzine e 2 unita', hG (A=0), DB (A=1),
zR (A=21), Qs (A=22)

ENKI, 3 dozzine e 4 unita', Dh (A=0), GD (A=1),
Qz (A=21), RQ (A=22)

ABGDhVZHtYKLMNS^PzQRsT
0123456789012345678901
123456789012345678901
1098765432109876543210
2109876543210987654321

Non mi dilungo su quello che e' venuto fuori...
ANU e' molto VAYU (il vedico che presiede al
nord-ovest) ed e' anche molto GEOVA, mentre se
guardiamo nella colonna A=21 (che porta il 30
del sole a essere R^ come RA egiziano) compare
il PT anch'esso egiziano di PTAH. Eccetera
eccetera...

Indubbiamente conoscere i "veri nomi" delle
dodici divinita', come dice Erodoto, puo'
portare a scoprire molte cose nascoste se i
saggi dell'antichita' hanno usato lo stesso
metodo per codificare-descrivere le loro cose.

Non so se sono riuscito a rispondere alla
domanda vista la complessita' del caso e procedo
scrivendo qualcosa in merito alle altre domande
che sono state fatte.

Saluti,
Mauro
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